In Italia manca il 63% della neve rispetto alla media tra il 2011 e il 2022, per un totale di 6,5 miliardi di metri cubi di neve in meno. Lo sottolineano le ultime rilevazioni del Centro internazionale di monitoraggio ambientale (Cima), che mostrano il deficit raddoppiare a febbraio 2024 rispetto a gennaio 2024, quando era del 39%. Il dato prelude a una prossima situazione di grave siccità estiva in tutto il paese, che però ha già colpito Sicilia e Sardegna.
La diminuzione degli accumuli di neve sulle nostre montagne è sempre più grave e marcata. Nell’ultimo decennio la media è stata di 10,26 miliardi di metri cubi di neve a livello nazionale, nel 2023 è stata di 5,63 miliardi e nel 2024 è scesa ancora ad appena 3,74 miliardi. Gli esperti hanno specificato come, con l’inizio della fusione nivale prevista come di consueto per marzo, non c’è tempo perché nuovi accumuli consistenti possano colmare il divario.
La situazione sul territorio
Sulle Alpi manca il 53% della neve caduta in media negli ultimi 10 anni, numero che influisce negativamente sullo stato di approvvigionamento del bacino del Po, oggi inferiore del 63% rispetto agli ultimi 12 anni. Situazione simile anche sulle isole, in particolare nella Sicilia dove il principale fiume, il Simeto, registra un deficit del 61%. Ma le condizioni peggiori sono quelle degli Appennini, dove i ricercatori del Cima evidenziano come la stagione della neve sia “non pervenuta”.
In particolare in Abruzzo, che rappresenta un indice per l’Appennino centrale, manca l’83% di neve rispetto alla media degli ultimi dieci anni, in forte peggioramento rispetto a gennaio. La situazione non migliora nell’appennino Tosco-Emiliano, dove l’assenza di neve ha ridotto l’approvvigionamento idrico del bacino del Tevere del 93%. Questi dati fotografano l’altissimo rischio di emergenza idrica a cui l’Italia sta andando incontro spedita, con Sicilia e Sardegna che hanno già assunto misure di emergenza durante la prima settimana di febbraio. Nonostante ciò, il tema sembra essere completamente assente dalle discussioni politiche.
Fonte : Wired