Non ce l’ha fatta. È morto il militare di 25 anni, membro dell’aeronautica militare statunitense, che si era dato fuoco fuori dall’ambasciata israeliana a Washington, negli Stati Uniti, per non essere “più complice di un genocidio”. Aaron Bushnell, di San Antonio in Texas, è morto per le ferite riportate. Lo ha fatto sapere il Dipartimento di Polizia metropolitana. L’uomo si era avvicinato all’ambasciata poco prima delle 13 di ieri e aveva iniziato a trasmettere in diretta sulla piattaforma di video streaming Twitch, per poi cospargersi di benzina e appiccare le fiamme. “Non sarò più complice di un genocidio”, lo si sente affermare. Il video è stato successivamente rimosso dalla piattaforma.
I vigili del fuoco della capitale americana in un messaggio su X hanno precisato di aver risposto alle 13:00 (ora locale) a una “chiamata per una persona in fiamme fuori dall’ambasciata israeliana”. Al loro arrivo, gli agenti del Secret Service (la polizia statunitense che protegge i leader politici americani, i capi di Stato in visita e in generale i funzionari) avevano già spento l’incendio. L’uomo è stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni, ma qualche ora dopo è arrivata la notizia del decesso.
L’emittente americana Cnn ha “ottenuto e visionato” il video dell’incidente. Nel video l’uomo, riferisce l’emittente, “si identifica come Aaron Bushnell e dice: ‘non sarò più complice di un genocidio’, prima di dichiarare che ciò che sta per fare ‘è niente rispetto alle sofferenze dei palestinesi'”. Nei video che circolano sui social, si vede l’uomo che prima di versarsi addosso un liquido e darsi fuoco, appoggia un dispositivo di registrazione a terra e urlato ripetutamente “Palestina libera”.
Fonte : Today