Dall’altro lato, però, l’industria sostiene che soltanto le aziende private sono in possesso delle risorse necessarie per sostenere gli ingenti costi legati alle attività di mappatura ed esplorazione necessarie per comprendere queste zone. Monstad inoltre respinge l’idea secondo cui le startup del settore fornirebbero dati di parte. “Non abbiamo alcuna intenzione di nascondere i dati o fare qualcosa di poco etico”, ha dichiarato il numero uno di Green Minerals, aggiungendo di essere pronto a ospitare osservatori delle ong.
Tuttavia, la nuova generazione di compagnie minerarie accetta che, pur mettendo in atto strategie accurate, il fondale marino sarà in qualche modo compromesso dalle estrazioni. Uno studio giapponese del 2020 ha suggerito che le popolazioni di animali sottomarini sono diminuite dopo che nelle vicinanze sono stati effettuati test di estrazione in acque profonde. Eppure, le società minerarie sostengono che l’estrazione del rame dal fondo marino, per esempio, potrebbe causare meno danni all’ambiente rispetto all’estrazione dalla terraferma, se i depositi in acque profonde offrissero un miglior rapporto rocce/metalli.
“I dati attuali mostrano che la qualità del minerale è potenzialmente più elevata [nell’estrazione in acque profonde], il che è molto importante, perché significa che così si può estrarre di meno e ricavare di più“, afferma Anette Broch M. Tvedt, amministratore delegato di Adepth Minerals, che ha in programma di richiedere una licenza per esplorare e, possibilmente, estrarre rame e altri minerali dai giacimenti norvegesi di SMS.
Il futuro dell’estrazione mineraria in acque profonde, quindi, dipende dalle scoperte che faranno queste startup e dalla loro capacità di convincere la Norvegia e il resto del mondo che per mettere le mani sui minerali di cui abbiamo bisogno è necessario compromettere i fondali marini. Ed è proprio questo quello che preoccupa attivisti e ricercatori come Lønne Fjærtoft del Wwf: “In Norvegia abbiamo un’espressione, ‘Aldri for sent å snu’, ovvero ‘Non è mai troppo tardi per tornare indietro’ – dice –. E questo è il momento perfetto per tornare indietro e rivalutare la situazione, perché stiamo guidando la nave in una direzione completamente sbagliata“.
Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.
Fonte : Wired