La protesta degli studenti contro i manganelli arriva al Viminale: “Vergogna! Dimissioni!”

Momenti di tensione alla manifestazione degli studenti a Roma organizzata dopo i fatti di Pisa, Firenze e Catania. Un gruppo di studenti, muovendosi in corteo, ha interrotto le trattative con la Digos e correndo ha raggiunto il Viminale. La sede del ministero dell’Interno era a pochi metri dal luogo del presidio organizzato dagli studenti a piazza Beniamino Gigli, davanti al Teatro dell’Opera di Roma ed era presidiata, come consuetudine, dai blindati delle forze dell’ordine. Il gruppo di manifestanti, arrivati davanti alla sede degli uffici guidati da Matteo Piantedosi, ha gridato “dimissioni” e “vergogna”.

Questa volta, fortunatamente, non si sono registrati scontri con gli agenti e dopo la sortita il gruppo si è mosso con ordine tornando nel luogo del presidio autorizzato. “Da troppo tempo siamo costretti a condannare le cariche della polizia durante manifestazioni pacifiche di studenti e studentesse. Senza alcuna presa di responsabilità da parte del Ministro Piantedosi”, ha detto Tullia Nargiso, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio.

manifestazione-roma-contro-manganelli-lapresse

“Non possiamo permetterci – ha spiegato – uno Stato che ci censura, che ci impedisce di manifestare il nostro dissenso. Siamo estremamente soddisfatti nel vedere una risposta così imponente alla nostra chiamata alla mobilitazione: questa piazza dice chiaramente che la gente si è stancata della gestione Piantedosi del dissenso e della gestione Meloni del Paese”. Gli studenti, circa duemila, sono arrivati nel pomeriggio davanti al Teatro dell’Opera. Sui loro cartelli fasi molto forti: “Avete le mani sporche di sangue”; “Censura più manganelli uguale fascismo”; “Vogliamo cultura, ci date violenza”; “Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere”; “Piantedosi, dimettiti!”, tra gli altri. 

manifestazione-studenti-viminale-lapresse

Alla manifestazione hanno aderito l’Anpi, l’Arci e la Cgil, esponenti politici di Pd, Avs, M5s, universitari e collettivi. E al presidio, insieme agli studenti, sono arrivati il leader M5S Giuseppe Conte, l’ex presidente della Regione Lazio e deputato Pd Nicola Zingaretti e l’esponente di Alleanza Verdi Sinistra, Massimiliano Smeriglio.

Conte: “Poca tolleranza per il dissenso e le manifestazioni di protesta”

“Qui c’è poca tolleranza per il dissenso politico e per le manifestazioni di protesta. Si tratta di accertare singole responsabilità dei funzionari di polizia. Non siamo qui per protestare contro le forze dell’ordine ma perché ritengo ci sia una responsabilità collettiva del governo che sta alimentando un clima repressivo”.

giuseppe-conte-manifestazione-studenti-lapresse

Così il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, parlando ai cronisti presenti. “Fa specie il silenzio della premier Meloni che ha avuto già molte ore a disposizione dai fatti di Pisa per esprimere una posizione chiara che non ha ancora assunto”, ha concluso.

Zingaretti: “Difendere la Costituzione, la libertà e la democrazia”

“Noi e le forze dell’ordine – ha spiegato Nicola Zingaretti – in ruoli diversi, abbiamo lo stesso compito: difendere la costituzione, la libertà e la democrazia. Per questo denunciamo chi sbaglia, chi viola quei valori e chiediamo di chi è la responsabilità perché deve rispondere non a un partito ma alla costituzione. Le parole del presidente della Repubblica non sono altro che la massima straordinaria e positiva interpretazione del dettato costituzionale. Noi attendiamo in tempi brevissimi di capire cosa è successo: a chi dice che la colpa è della sinistra io rispondo che l’amarezza è nel fatto che i miei colleghi del centrodestra non sono qui a difendere i valori costituzionali che prevedono libertà e democrazia”.

Fonte : Today