Ferrari ci tiene però a precisare che l’approccio non è quello di un “operatore finanziario”, che mette la liquidità per il rilancio. Bending Spoons mette il naso nel codice: “Il team è di sviluppatori software, esperti di intelligenza artificiale”. Si riscrivono porzioni dell’app, si ricostruisce l’impianto di cybersicurezza a tutela dei consumatori (Evernote, per esempio, nella gestione precedente ha subito ricorrenti incidenti informatici), si allineano le politiche di tutela della privacy e di trasparenza.
Altro approccio non comune nell’ambito tech, dove chi acquista tende ad aggregare i nuovi ingressi in famiglia, creando una sorta di ecosistema, è quello di non cercare questa unificazione a tutti i costi. D’altronde il cursus honorum di Bending Spoons passa da Live Quiz, app di giochi a premi pensionata nel 2020 dopo 100mila utenti e 450mila euro in buoni Amazon distribuiti, allo sviluppo di Immuni, utilizzata per il tracciamento dei contatti a rischio durante la pandemia di Covid-19, da programmini per il fitness a Splice, uno dei primi editor di video mondiali dal punto di vista dei ricavi.
Nuovi uffici e mercati
“La convergenza della base utenti è modesta”, osserva Ferrari. Che preferisce un modello “più efficiente, che focalizzi il team sulla gestione della singola azienda”. Tant’è che al netto degli annunci di mercato, l’associazione tra app di successo e il creatore (o proprietario) alle spalle non è immediato. Lo scorso luglio l’app più scaricata, al punto da tirare giù dal podio l’ultima creatura di casa Meta, Threads, pompata da Instagram, è stata Remini, che consente di generare foto sintetiche con l’intelligenza artificiale. Un prodotto di casa Bending Spoons, lanciata nel 2019 e resa virale da un video di TikTok. “Penso sia il secondo prodotto di AI generativa più usato al mondo, con 70 milioni di utenti, dopo ChatGPT”, dice Ferrari.
Il gruppo oggi impiega circa 380 persone, che nei prossimi giorni traslocheranno nella nuova sede in via Bonnet 10, a Milano, nei dintorni della stazione Garibaldi e del centro direzionale di Porta Nuova, in tre piani di un complesso della società immobiliare Coima (lo sviluppatore dell’area di Gae Aulenti), con cabine per riposarsi, una sala dedicata ad attività sportive e creative, angoli di relax, stanze di concentrazione. Quella di Milano è l’unica sede fisica di Bending Spoons, che però ha impiegati in tutta Europa. “Stiamo considerando di aprire altri uffici – dice Ferrari -. Crediamo tantissimo nel lavoro di squadra e quindi nell’importanza del posto di lavoro. Abbiamo provato a creare un ufficio che ribadisse la nostra volontà di essere come le più importanti aziende tecnologiche mondiali, mettendo il dipendente al centro”. L’ad racconta che in un recente sondaggio rivolto a studenti e studentesse di alcune università italiane, Bending Spoons ha battuto colossi come Apple e Amazon in termini di attrattività come posto di lavoro, tallonando Google che è saldamente al primo posto.
Tra pochi giorni Apple lancerà in Europa un App store alternativo, creato per adeguarsi alle regole comunitarie sui mercati digitali (il Digital markets act). Wired ha raccontato che gli sviluppatori europei si stanno scagliando contro il nuovo sistema, che dal loro punto di vista rafforzerebbe l’enorme potere che la compagnia già esercita sulla loro attività. Ferrari scuote la testa: “È peggiore per gli sviluppatori” ma, aggiunge, “non cambierà niente”.
Fonte : Wired