Pitbull pericolosi. L’esperta: “Basta imparare a gestirli”

AGI – Aggressioni gravi, a volte anche mortali, spesso frutto di ‘giochi’ pericolosi, con vittime anche bimbi piccoli: è del 22 febbraio l’ultimo grave fatto di cronaca che vede come protagonista un Pitbull: il cane, fuggito da un cortile di una abitazione privata, ha aggredito e ferito per strada a Montesilvano (Pescara) due donne – una di 54 e una 87 anni, la prima al volto, la seconda ha riportato una sospetta frattura al femore nella caduta – uccidendo anche il cagnolino che una delle due portava a passeggio e un gatto. Da qui nuovi interrogativi su una razza ritenuta da alcuni particolarmente pericolosa. “Non ci sono cani su cui mettere le stigmate – spiega all’Agi Michela Mattioli, medico veterinario bolognese esperto di comportamento animale – bisogna conoscere il cane che si prende e conseguentemente avere dei comportamenti adeguati per saperlo gestire. Io consiglio il Pitbull a proprietari che hanno già avuto cani, non come primo cane, così come il Lupo Cecoslovacco, perché è un cane per persone esperte, con caratteristiche molto particolari”.

Animali particolari che devono essere però conosciuti nella loro individualità. “Non conosco i fatti, da quello che lo letto mi sono fatta l’idea che questo cane probabilmente è scappato, bisogna capire anche da quale contesto – spiega ancora Mattioli – probabilmente ha visto il cagnolino di piccola taglia come una ipotetica preda, quindi si è avventato sul cagnolino, le proprietarie per difenderlo hanno subito il danno che hanno subito”.

 

 

Numerose e gravi le aggressioni con vittime i bambini: il 18 febbraio scorso, in Sicilia, una bimba di 4 anni di San Cataldo è stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dopo essere stata azzannata da un Pitbull, appartenente alla sua famiglia. Il cane ha morso la piccola alla testa, alle braccia e ai glutei. Altra aggressione, solo pochi giorni prima, il 26 gennaio a Viterbo dove un altro Pitbull ha azzannato una bambina di due anni e mezzo. La piccola è stata morsa ai piedi ed è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Belcolle, dove è arrivata in codice rosso. E ancora, il 18 giugno del 2023, a Genova un bambino di due anni è stato azzannato anche lui al volto in maniera particolarmente grave: operato al Gaslini, dopo essere stato in pericolo di vita, i medici gli hanno ricomposto una estesissima lacerazione al naso, la frattura alla mandibola, la grave lesione della palpebra e dell’orbita dell’occhio destro. “Tante volte succede che i genitori lascino i bambini senza controllo, anche molto piccoli, con i cani – spiega Mattioli – Il principale consiglio è non lasciare i cani incustoditi, che è la cosa fondamentale sia per il Pitbull e per qualsiasi altro cane; ci sono delle leggi ben precise che dicono che i nostri cani tra le persone devono essere condotti al guinzaglio della lunghezza di 150 cm. Poi ci sono le aree di sgambamento, dove i cani possono rimanere liberi; nessuno inoltre vieta nelle aree rurali la passeggiata nel bosco con il cane. È chiaro che se che il cane ha problemi particolari, ad esempio paure, si deve vigilare in modo particolare”. Ma la vigilanza spesso manca. Cosi’ il 21 ottobre 2023 nel Pavese, un pitbull rinchiuso in un cortile, approfittando di un cancello aperto, è sceso in strada – a Ghiaie di Corana, in provincia di Pavia. – e ha aggredito una anziana donna di 84 anni; inutili i soccorsi, la donna è morta poco dopo.

L’Americano Pitbull Terrier, noto come Pitbull, è una razza canina generalmente ritenuta il risultato dell’incrocio attuato a partire dalla fine del XIX secolo, tra le razze del tipo Bull come l’Old Buldog e razze di tipo Terrier. Definito coraggioso, impavido, ma anche fedele al suo padrone. Un cane pieno di energia, molto duttile e utile se lo si addestra correttamente. Tra i tanti episodi di cronaca che lo hanno visto protagonista in quest’ultimo anno, c’e’ anche il giro fuori porta improvvisato di Rocky, un cucciolo di Pitbull di 8 mesi, che il 23 gennaio scorso (così come reso noto dal governatore del Veneto, Luca Zaia sulla sua pagina Facebook) ha atteso in stazione a Lison di Portogruaro il treno regionale per Venezia, come era solito fare ogni sabato con i suoi padroni che lo avevano lasciato a casa, per poi salirci sopra e scendere alla fermata di Venezia Santa Lucia. Una tenera storia di affetto per il padrone a lieto fine, ma che chiama in causa anche questa volta un cane incustodito. Dunque, che consigli dare per una corretta gestione di questo animale? “Molto spesso i consigli vengono chiesti quando il problema c’è già – spiega all’AGI Michela Mattioli – Con certe tipologie di cane, che hanno una certa mole e certe caratteristiche, bisogna lavorare in prevenzione, e questo molto spesso non viene fatto. Molto spesso sono cani che vengono lasciati con la possibilità di autogestirsi, oppure che hanno motivazioni frustrate: non viene rispettato il loro benessere, la loro etologia, e conseguentemente hanno delle frustrazioni a livello motivazionale, che possono poi sfociare in problematiche come queste. Se ci si informasse, si saprebbe che questo tipo di cani hanno delle particolari motivazioni – una motivazione molto competitiva con i loro consimili, spesso hanno una elevata predatorietà; e non dimentichiamo che i gatti e i cani di piccola taglia, e anche i bambini molto piccoli, possono assomigliare a delle prede. Sapere questo – conclude l’esperta bolognese – non vuol dire che questo cane è un ‘demonio’, ma mettere in atto una serie di strategie per proteggere le potenziali prede e per ridurre la predisposizione di questa tipologia di cane”. 

 

Fonte : Agi