Il crollo del cantiere di un nuovo supermercato della catena Esselunga a Firenze lo scorso 16 febbraio aveva già portato a quota 145 il numero delle morti sul lavoro del 2024. Al dato, riportato da La Stampa, si sono aggiunti nei giorni successivi altri casi, come per esempio quello del 36enne collaudatore vittima il 21 febbraio di un incidente tra un’auto e la moto che guidava sulla pista Porsche di Nardò, in Salento, e quello che il giorno successivo ha visto protagonista un operaio 52enne schiacciato mortalmente da un macchinario nello stabilimento Fca Stellantis di Pratola Serra, in provincia di Avellino.
Sale a quota 181 il numero dei morti sul lavoro, considerando i lavoratori scomparsi in itinere (quelli per esempio deceduti sul tragitto casa-lavoro) e che prende in considerazione solo i lavoratori regolari. Nel primo bilancio del 2023 da parte dell’Inail,considerando sia quelli in occasione, sia quelli in itinere, sono infatti stati in totale 1041 i decessi denunciati, mentre nel 2022 erano stati 1090, il 4,5% in più. In particolare, erano stati i decessi avvenuti in itinere a diminuire dai 300 del 2022 ai 242 del 2023. Erano invece aumentati di nove unità quelli in occasione di lavoro, da 790 a 799.
Il caso di Firenze rientra tra gli incidenti mortali definiti dall’istituto “plurimi”. L’anno scorso sono state in totale 36 le vittime di 15 diversi infortuni. Di esse, 22 con un mezzo di trasporto coinvolto. L’Inail nel suo rapporto ricorda per esempio la morte di cinque addetti alla manutenzione dei binari della ferrovia travolti da un treno a Brandizzo, in provincia di Torino, ad agosto, ma anche la deflagrazione in una fabbrica di fuochi d’artificio che a settembre è costata la vita a tre persone in Abruzzo.
Fonte : Wired