Ancora morti sul lavoro. Una strage senza fine, quotidiana. Oggi un operaio di 52 anni è morto nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra (Avellino), nell’area industriale di Pianodardine. La vittima, dipendente di una ditta esterna, sarebbe è schiacciata da un macchinario, secondo le prime notizie che hanno iniziato a circolare nella tarda mattinata di giovedì.
La vittima è Domenico Fatigati
Il lavoratore che ha perso la vita si chiamava Domenico Fatigati, ed era di Acerra. Lavorava per conto di una ditta esterna di Foggia. E’ rimasto intrappolato in un macchinario del reparto basamento motore durante un intervento di manutenzione. Sono stati i compagni di lavoro a lanciare l’allarme. Il lavoratore è morto durante i tentativi di liberarlo da parte dei sanitari del 118 accorsi nello stabilimento.
Ai carabinieri del comando provinciale di Avellino il compito di condurre le indagini per ricostruire l’incidente mortale sul lavoro.
Scatta lo sciopero dei lavoratori Stellantis a Pratola Serra
Scatta subito lo sciopero dei lavoratori Stellantis a Pratola Serra per l’intera giornata. A proclamarlo sono le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic ed Uglm di Avellino e le Rsa dello stabilimento irpino. “Un lavoratore che aveva lasciato casa sua per poter svolgere la sua attività – si legge nella nota della Rsa – non tornerà più a casa sua. Nell’esprimere il cordoglio e la vicinanza di tutti i lavoratori della ex Fma alla famiglia del lavoratore deceduto, dichiarano uno sciopero a partire dalle ore 10.30 per tutta la giornata del 22 febbraio”.
La fabbrica irpina, con quasi 1.800 dipendenti, dopo un lungo periodo di cassa integrazione, attende il rilancio produttivo. Stellantis ha annunciato di voler produrre in Irpinia i motori per tutta la gamma dei veicoli commerciali leggeri.
Sindacati: “Servono regole più severe sugli appalti”
“Il governo e il sistema delle imprese devono assumersi le proprie responsabilità. Occorre rimettere al centro delle scelte politiche del governo il diritto alla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro anche attraverso una nuova legislazione. Urgono regole specifiche per il sistema degli appalti, che troppo spesso si dimostra deteriore dal punto di vista delle tutele, del salario e perfino della sicurezza sul lavoro”, chiedono in una nota le segreterie nazionali Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Uglm dopo l’incidente mortale a Pratola Serra.
“A distanza di pochi giorni dalla tragedia di Firenze e a poche ore dall’incidente mortale all’interno della pista di Nardò Technical Center, l’ennesimo morto legato alla catena degli appalti e dei subappalti. Chiaramente saranno gli organi competenti ad accertare dinamica dell’infortunio mortale di oggi, ma questa strage silenziosa di morti sul lavoro deve essere fermata. Le imprese devono agire concretamente con investimenti e formazione sulla sicurezza senza ricercare alibi ogni qual volta si verifica un incidente”, concludono i sindacati esprimendo “vicinanza e dolore alle famiglie dei lavoratori vittime di questi gravissimi infortuni mortali”.
Lo scorso 14 febbraio si era registrato un altro mortale incidente sul lavoro in Irpinia: un magazziniere di 35 anni, Isidoro Di Lorenzo, aveva perso la vita in un deposito di prodotti farmaceutici di Monteforte Irpino candendo da un’altezza di tre metri.
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Fonte : Today