Ad uccidere in Spagna Maxim Kuzminov, l’ufficiale russo disertore che passò ad agosto le linee ucraine sul suo elicottero da combattimento Mi8, sono stati uomini di Vladimir Putin. Per i servizi segreti spagnoli non ci sarebbero dubbi e l’unico interrogativo sarebbe solo se l’agguato sia stato opera del servizio segreto estero (Svr), di quello federale di sicurezza (Fsb, erede del Kgb) o del servizio militare di intelligence (Gru). Lo riporta il quotidiano iberico El Pais, citando fonti di intelligence.
Finora il governo di Madrid è stato cauto rispetto alla vicenda e non ha puntato direttamente il dito contro il Cremlino, in attesa di sviluppi dell’inchiesta della Guardia Civile, ma fonti diplomatiche citate dal giornale affermano che si tratta di un fatto “gravissimo” e che, se confermato il coinvolgimento delle autorità russe, la “Spagna darà una risposta decisa”. Kuzminov è assassinato il 13 febbraio scorso (anche se la notizia della morte è stata resa pubblica solo lunedì 19), in un garage di Villajoyosa, località turistica sul versante mediterraneo in provincia di Alicante dove vive una comunità si 17.500 cittadini russi. L’uomo viveva con documenti falsi a nome di un cittadino ucraino di 33 anni, nonostante la minaccia di ‘vendetta’ da parte di Mosca che pesava su di lui, e i servizi segreti spagnoli, secondo le fonti citate, non erano stati ufficialmente informati del suo arrivo nel dicembre scorso.
Quando dopo la morte la sua identità non era ancora stata confermata, i media russi sono stati i primi a riportare la notizia del decesso, attribuendogli problemi di alcol e droga e aggiungendo che era diventato un “testimone scomodo e pericoloso” per Kiev. Dopo la conferma della notizia da parte dell’Ucraina, il capo dei servizi segreti russi (Svr), Sergey Narishkin, ha dichiarato martedì che la vittima era “un traditore criminale” e “un cadavere morale” da quando aveva disertato dal suo Paese.
Mosca ha reso pubblico il suo omicidio perché ha un carattere esemplare, dicono le fonti citate da El Pais, in modo che la sua morte non sia solo un monito per coloro che potrebbero essere tentati di imitarlo (Kiev ha ricompensato il disertore con 500mila dollari), ma anche per vendicare i due compagni del pilota. Si tratta di due tenenti che non erano a conoscenza del suo piano di fuga e che sono stati uccisi dagli ucraini mentre cercavano di fuggire dopo che Kuzminov era atterrato in una base militare vicino a Kharkov. I morti, il navigatore e il meccanico, sono stati decorati come eroi dall’esercito russo, mentre il pilota è stato processato per tradimento.
Fonte : Today