AGI – “Nelle more dell’approvazione dei decreti ministeriali attuativi della nuova normativa relativa al Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali necessari per poter applicare la normativa e concedere gli aiuti emergenziali ai nostri pescatori, la Regione del Veneto ha approvato la Proposta di declaratoria di calamità naturale causata dal granchio blu per l’annualità 2023, delimitando le aree danneggiate sulla base delle relazioni firmate da Arpav, Ispra e Università di Venezia. In questo modo, non appena verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che dichiara lo stato di calamità naturale, le imprese danneggiate potranno subito presentare richiesta di indennizzo per accedere alle risorse del Fondo di Solidarietà Nazionale“.
Lo ha detto l’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, annunciando l’approvazione da parte della Giunta regionale, su propria proposta, con delibera, della “Proposta di declaratoria di calamità naturale a causa dell’evento di diffusione eccezionale della specie aliena invasiva denominata Granchio blu per l’annualità 2023” e della Relazione tecnica a supporto che contiene tra l’altro, la delimitazione delle aree regionali danneggiate. Tutte le lagune venete rientrano tra le aree danneggiate. Il punto di partenza è la legge di Bilancio 2023, che ha esteso il Fondo Calamità Naturali previsto dal decreto legislativo n.104/2004 per i danni da eventi eccezionali all’agricoltura anche al mondo della pesca e dell’acquacoltura per far fronte a danni da eventi eccezionali tra cui la diffusione di specie aliene invasive.
“Ringraziamo il Governo che si è attivato per rispondere al momento di grande criticità in cui si trovano i nostri pescatori, e che ora sta lavorando ai decreti attuativi mancanti. Ma è necessario accelerare i tempi, la stagione è alle porte e il granchio tornerà in forze – prosegue Corazzari -. I pescatori hanno bisogno di aiuti immediati, c’è un intero settore, quello della venericoltura, che rischia di scomparire. Sono a rischio 1500 imprese individuali oltre a un settore che rappresenta la nostra cultura e la nostra identità”.
La relazione tecnica individua come aree danneggiate, oltre alle fasce marittime antistanti al litorale da San Michele al Tagliamento a Porto Tolle, tutte le lagune venete: Laguna di Caorle e Bibione, Laguna del Mort, Laguna di Venezia, Lagune e sacche del Delta del Po. In relazione ai quantitativi, in totale nel 2023 sono stati 428mila i chilogrammi di granchio blu commercializzati dai sei mercati ittici del Veneto. A cui vanno sommati i quantitativi non commercializzabili pescati a partire da luglio nelle sole lagune di Porto Tolle: 564.586 chili. A tali valori va raggiunto il prodotto non commercializzabile e non quantificato, prelevato dalle restanti lagune, e che si stima sia pari a ulteriori centinaia di tonnellate.
Per quanto riguarda la valutazione dello stato delle vongole filippine, le indagini di Arpav e Ispra condotte tra il 2 e il 5 ottobre 2023, evidenziano che nella Sacca del Canarin in tutte le stazioni campionate la mortalità delle vongole è pressoché totale mentre la percentuale di mortalità nella Sacca di Scardovari è risultata variabile tra l’85 e il 99 per cento nelle diverse stazioni. Nelle aree nursery campionate in entrambe le Sacche il seme è risultato per la totalità assente o morto.
Fonte : Agi