Range Rover rinnova la collaborazione con il Politecnico di Torino e lancia la seconda edizione della Leadership Academy, che quest’anno coinvolgerà gli studenti e le studentesse della Laurea Magistrale in Design Sistemico. L’idea è semplice: i fondatori di alcune startup di successo racconteranno in vari workshop la loro storia e quella dell’azienda che guidano. Alla presentazione c’erano Simona Roveda, co-founder nel 2000 di LifeGate e founder di Fattoria Scaldasole, appassionata di natura, ambiente e sostenibilità; Giancarlo Rocchietti, founder di Euphon, azienda nel settore media e produzioni televisive, oggi presidente del Club degli Investitori; Camilla Colucci, co-founder e CEO under 30 di Circularity, startup che guida le aziende italiane verso modelli e processi di produzione e consumo circolari; Roberta Ligossi, fondatrice di Ta Daan, prima destinazione digitale dedicata all’artigianato di design che unisce la tradizione ai nuovi linguaggi della contemporaneità. E c’erano anche il rettore eletto del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, in una delle sue prime uscite pubbliche, Silvia Barbero, docente al corso di laurea in Systemic Design, e Marco Santucci, presidente e amministratore delegato di Jaguar Land Rover Italia.
Il progetto
Il progetto si basa su quella che Range Rover chiama “Leadership by Example”, un insieme di esperienze e comportamenti “che rappresenta una spinta innata a migliorarsi e reinventarsi”. “Leader – osserva il rettore – è chi incarna una serie di valori e si pone come esempio per gli altri”. Sostenibilità, tutela dell’ambiente, gender equality, apertura e curiosità verso l’altro: questo è il terreno comune, spiega Corgnati, sul quale si muovono la multinazionale automobilistica e il Politecnico. Va più nel dettaglio Santucci: “Cosa serve per fare un leader? Secondo noi cinque caratteristiche fondamentali: la visione per ispirare integrità, l’attitudine per trasmettere conoscenza e valori, l’abilità di costruire un network di relazioni, la determinazione per affrontare le sfide e superarle con etica, e infine la capacità di creare e trasmettere emozioni”. Così quest’anno, i Leader by Example saranno i giovani fondatori di startup tecnologiche, che, coordinati dai docenti, lavoreranno a diretto contatto con gli studenti e le studentesse, in incontri che diventeranno terreno di confronto per dare ai gruppi di lavoro la possibilità di elaborare un’idea unica e innovativa, che possa trasformarsi anche in un business. Per questo ai workshop parteciperanno imprenditori più consolidati, capaci di trasmettere un approccio mentale strutturato, che non cavalca i cambiamenti ma li genera: due prospettive di leadership ciascuna con le sue peculiarità.
“Da un lato – aggiunge Corgnati – il Politecnico di Torino ha negli anni consolidato la pratica del trasferimento tecnologico e di conoscenze alle piccole e medie imprese del territorio, dall’altro ha sviluppato in proprio una vocazione imprenditoriale. Siamo l’ateneo italiano da cui nascono più startup, grazie a i3P e non solo, ma andiamo anche oltre: la presenza dei finanziatori è connaturata all’attività del Politecnico, con l’esperienza di Liftt, un acceleratore che diventa business angel nterno all’ateneo. E c’è tutto l’ecosistema che ruota intorno alle Ogr”.
Un futuro sostenibile
Il progetto sarà supportato da Range Rover anche con un contributo economico per il gruppo di lavoro più meritevole. Questo bonus faciliterà il processo di costituzione della startup vincitrice, che lavorerà concretamente sul tema della transizione ecologica nelle sue applicazioni più ampie (dalla circolarità, alla sostenibilità, dai motori elettrici, alle ricariche). In questo modo, sia a livello didattico che a livello lavorativo, le linee progettuali intraprese dagli studenti potranno avere a disposizione un percorso strutturato ricco di nuove opportunità. “Per il Politecnico questa collaborazione è il modello su cui costruiremo anche altre partnership tra pubblico e privato”, spiega il rettore.
“Lavorare con i giovani è positivo per tutti, ma per l’automotive è fondamentale, perché ci consente di avere a che fare con punti di vista diversi e sensibilità diverse. La transizione ecologica non significa solo produrre auto elettriche, ma avere un’attenzione per l’impatto che lasciamo nel mondo”, riflette Santucci. “Le persone con cui ci interfacciamo come azienda spesso non lo comprendono, ma i giovani sì: oggi possono influenzare le scelte di genitori e parenti, domani potranno diventare acquirenti in prima persona. E allora sarà normale scegliere interni in tessuto riciclato ed ecocompatibile, anziché pelle, anche se costano di più”. L’impatto zero come sublimazione del lusso è una prospettiva interessante: “Il nostro è un cliente che spende anche 150.000 euro per un’auto, ed è disposto a farlo più volentieri se capisce che sta mettendo in moto un circolo virtuoso da cui nascono benefici per tutti”.
E le startup? “Come l’Engineering Hub lanciato lo scorso anno, anche quello con il Politecnico torinese è un esperimento tutto italiano, ma dovesse venirne fuori un’idea utile per noi sarebbe facile segnalarla a Range Rover”.
Fonte : Repubblica