Gli scavi a Piazza San Marco a Venezia (via Facebook Soprintendenza)
Durante degli scavi in Piazza San Marco a Venezia potrebbe essere stata trovata una Chiesa antica, risalente a ben prima della costruzione della Basilica veneziana conosciuta in tutto il mondo. Lo rivela la Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna che spiega che il ritrovamento è stato effettuato dagli scavi archeologici nell’ambito dei cantieri per il restauro dei masegni, ovvero dei blocchi di pietra squadrati utilizzati nella pavimentazione delle strade: “Gli scavi hanno permesso di intercettare una serie di murature e livelli pavimentali in parte presumibilmente attribuibili all’antica chiesa di San Gemignano, che qui sorgeva nei secoli altomedievali e della quale, nel tempo, si era persa memoria per quanto riguarda la sua esatta collocazione all’interno dell’area Marciana” si legge nella nota stampa della Soprintendenza.
Per adesso la scoperta resta ancora da confermare definitivamente, ma la Soprintendenza dà comunque maggiori informazioni sul perché gli archeologi pensano che sia proprio la chiesa perduta, raccontando che a questa ipotesi sono arrivati “Grazie alle fonti archivistiche che ci nominano la chiesa in questo punto della piazza ma anche grazie al recente rinvenimento, oltre alle murature citate, di una sepoltura con spallette in laterizi all’interno della quale erano sepolti almeno quattro individui” perché “In antichità era estremamente frequente seppellire a fianco o all’interno degli edifici di culto ed era altrettanto frequente posizionare più defunti all’interno della stessa tomba, non necessariamente nello stesso momento”.
E le fonti dicono che in quel luogo l’unica Chiesa presente era proprio quella di San Gemignano e i cimiteri si sviluppavano quasi sempre in riferimento a un edificio di culto vicino gli archeologi ipotizzano che possano avere “intercettato le strutture e i pavimenti della chiesa stessa, permettendoci di indagare (almeno in parte) uno degli edifici di culto più antichi di Venezia, esistente molto prima che venisse costruita la Basilica dedicata a San Marco e prima che la piazza assumesse la conformazione attuale attorniata dalle Procuratie”. Gia alla fine dell’800 erano state trovate da Federico Berchet e Giacomo Boni, delle murature che probabilmente appartenevano alla struttura ma che non erano state inquadrate a livello storico.
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Scavi a Piazza San Marco a Venezia (ph Facebook della Soprintendenza)
“Grazie alla pianta degli scavi eseguita da Berchet, estremamente precisa, siamo riusciti a riportarle alla luce e, grazie alle più evolute metodologie di scavo che nel XIX secolo ancora non c’erano, siamo riusciti a formulare queste ipotesi, così come i vari saggi già compiuti in altri punti della Piazza ci hanno permesso di indagare e studiare decine di livelli pavimentali che fino a questo momento non erano mai stati individuati e che testimoniano come nei secoli i veneziani abbiano sempre restaurato, disfatto e rifatto l’area marciana” si legge ancora nella nota postata anche sui social dalla Soprintendenza.
Nella nota si spiega anche che quella che vediamo oggi non era la piazza progettata originariamente e quindi la piazza non era come la vediamo oggi ma molto diversa: “Ora non è facile immaginarla con canali che la attraversavano e con chiese che la caratterizzavano. Grazie a questi scavi archeologici, finanziati dal Ministero della Cultura e attuati grazie a una proficua e solida collaborazione con il Comune di Venezia che gestisce i cantieri per il restauro dei masegni, avremo molti più dati a disposizione e dopo un attento studio della documentazione post-scavo, l’analisi delle fonti archivistiche e le tecniche di ricostruzione digitale ora a disposizione della ricerca storico-archeologica, potrà essere più semplice per tutti comprendere non solo l’evoluzione ma anche la nascita della Piazza più famosa del mondo e la Venezia dei primi secoli”.
Fonte : Fanpage