Roberta Repetto, morta per il tumore curato con le tisane: assolto il “santone”, pena ridotta al medico

Assoluzione perché il fatto non sussiste per Paolo Bendinelli, fondatore del Centro Anidra, e pena ridotta per il medico bresciano Paolo Oneda, un anno e quattro mesi. Nel primo pomeriggio la corte di Appello di Genova ha emesso la sentenza relativa al processo sulla tragica morte di Roberta Repetto, la 40enne uccisa dalle metastasi di un tumore dopo l’asportazione di un neo sul tavolo della cucina del centro olistico.

In primo grado erano arrivate le condanne per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi per il ‘santone’ del centro olistico Paolo Bendinelli e del medico bresciano Paolo Oneda. In appello la procura aveva nuovamente chiesto 16 anni di reclusione per Bendinelli e 14 anni per Oneda mentre i difensori avevano chiesto l’assoluzione dei due imputati. Rita Repetto, sorella di Roberta, ha commentato: “È buona norma rispettare e accettare le sentenze ma credo sia umanamente doloroso, in questo momento, per me poterlo fare”.

Roberta Repetto era stata operata nel 2018 per togliere un neo su un tavolo da cucina in una delle stanze del centro olistico Anidra di Borzonasca, senza anestesia né esami né terapia post operatoria, era poi stata tranquillizzata che i dolori provati erano conseguenza di una ‘purificazione spirituale’, da curare con meditazione e tisane. Dopo un anno e mezzo era stata ricoverata, in condizioni disperate, all’ospedale San Martino per una gravissima forma di melanoma (un tumore della pelle) ormai in metastasi. Purtroppo non c’era più nulla da fare. 

Fonte : Today