Nella sentenza il giudice afferma che quello dell’adozione non è un diritto fondamentale secondo l’articolo 21 della Costituzione. E la coppia di genitori non può esigere la facoltà di scelta sul minore. I genitori con due figli “naturali” non possono richiedere figli adottivi normodotati. Suora di Madre Teresa: il 98% dei bambini in attesa di essere accolti presentano bisogni particolari.
Delhi (AsiaNews) – Quello dell’adozione di un bambino non rientra fra i diritti fondamentali sanciti dall’articolo 21 della Costituzione e i futuri genitori adottivi non possono esigere la facoltà di scelta in materia di adozione. È quanto ha stabilito l’Alta corte di Delhi nella sentenza del giudice Subramonium Prasad, il quale ricorda i principi che hanno portato alla nascita della Central Adoption Resource Authority (Cara): garantire l’accoglienza nelle famiglie dei bambini più bisognosi o che richiedono attenzioni speciali.
Secondo quanto prevede l’Autority, che regola i processi alla base dell’iter di adozione, i futuri genitori devono registrarsi direttamente all’interno di un’unica lista di attesa nazionale redatta dalla stessa Cara. L’autorità centrale redige anche un elenco nazionale di tutti i bambini disponibili all’adozione e i genitori il cui background è stato approvato possono essere abbinati a un bambino in qualsiasi agenzia in tutto il Paese.
L’Alta corte era chiamata a dirimere una controversia sul diritto di adozione per genitori adottivi che hanno già due figli, a prescindere dalla data di registrazione. Secondo i giudici essi non possono chiedere l’adozione di un bambino normodotato in base ai termini fissati nella norma del 2022, ma possono optare solo per un minore con bisogni speciali. Sottolineando che quello dell’adozione non è un diritto di base e che non vi piò essere facoltà di scelta, i giudici della capitale affermano il principio che “l’intero processo” opera in primis “per il benessere dei bambini” e non delle coppie di adulti che desiderano adottare. La lista di quanti sono in attesa “è lunga” spiega la sentenza, e ci sono molte coppie senza figli o con un figlio solo che desiderano accogliere un altro figlio. Inoltre, l’obiettivo della legge resta quello di favorire l’adozione di bambini con “bisogni speciali” e per favorire un “approccio bilanciato” e rispondere agli effettivi bisogni dei minori.
Diversi genitori con due figli biologici desideravano un terzo figlio e avevano presentato una petizione. Durante la pendenza delle loro domande si è verificata l’approvazione della legge 2022 sulle adozioni, che è andata a sostituire quella fino ad allora in vigore e introdotta nel 2017. Ora le coppie con due o più figli possono optare solo per bambini con esigenze speciali o difficili da collocare, a meno che non si tratti di parenti o figliastri.
Interpellata da AsiaNews una suora delle Missionarie della Carità di Madre Teresa plaude al blocco del mercato delle adozioni, che di fatto escludeva o relegava ai margini i più sfortunati. “Nei miei molti anni di lavoro come religiosa – sottolinea – ho visto una richiesta minima per bambini con bisogni speciali” sebbene “la maggior parte dei nostri bambini, fino al 98%” appartengono proprio a questa categoria. Solo nella regione di Mumbai, a Shishu Bhavan vi sono 104 bambini con bisogni speciali sotto i 18 anni: essi sono – conclude la suora – sieropositivi, affetti da paralisi celebrale o da handicap fisici e mentali”.
Fonte : Asia