È bufera sul vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che oltre a non aver condannato Vladimir Putin per la morte di Alexei Navalny (sui suoi canali social in questi giorni si parla di Biancaneve e del “politicamente corretto”, di autovelox, di un quattordicenne eroe, di Sinner, dei soliti immigrati, della giornata internazionale del gatto, della scomparsa di Brehme e della farina di grillo…) ha contestato le parole della moglie del dissidente, che ha accusato – come tutta la comunità internazionale – il tiranno russo: “Difficilmente riesco a sapere cosa succede in Italia – ha detto Salvini – come posso giudicare cosa è successo dall’altra parte del mondo. Capisco la posizione della moglie di Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi”.
Parole che molti hanno letto come una conferma della vicinanza tra il leader della Lega e il capo del Cremlino. Un sospetto oggettivamente fondato: Salvini non ha mai ritrattato frasi come “Putin è un grande statista” e “Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin”, oltre a non essersi mai scusato per aver più volte indossato una maglietta con su stampata la faccia del tiranno, sfoggiandola persino nell’aula del Parlamento Europeo. C’è poi la questione di un accordo tra il partito di Putin, Russia Unita e il Carroccio, che non sarebbe mai stato interrotto e si sarebbe rinnovato automaticamente a marzo del 2022.
L’attacco della UE: “Non servono indagini, la responsabilità è chiara”
Ed è proprio dall’Europa che arriva la contestazione più pesante al capo del Carroccio: “La posizione dell’Ue sulle questioni di politica estera, compresa la morte o uccisione di Navalny per mano del regime di Putin – spiega il portavoce dell’Ue per la Politica estera, Peter Stano – sono state oggetto di una dichiarazione a 27. Vuol dire che è stata concordata anche dall’Italia. E questa dichiarazione dice che ‘l’Unione europea è indignata per la morte del politico dell’opposizione russa Alexei Navalny, la cui responsabilità ultima ricade sul presidente Putin e sulle autorità russe’. Non servono indagini penali per definire che cosa ha esattamente causato la morte di Navalny. Ricordiamo che vi erano state intimidazioni continue contro Navalny, mettendolo in prigione, portandolo in isolamento e trasferendolo oltre il Circolo Artico. Non dimentichiamo che all’inizio era stato avvelenato da un’arma chimica, il Novichok. C’è stato un attentato alla sua vita con agente nervino da parte di attori riconducibili al governo russo. E quando guardiamo questi precedenti è molto chiaro chi è responsabile di questa morte. E i 27 Stati Ue sono stati molto chiari in merito. Forse la raccomandazione per i membri degli esecutivi è di leggere cosa i loro governi stanno approvando e adottando”.
Calenda: “Salvini smentisca accordo con Russia Unita o presenteremo mozione di sfiducia”
Come ovvio, le parole del vicepremier hanno provocato durissime reazioni da parte delle opposizioni, ma anche nella maggioranza sono stati in molti a prendere le distanze.
Fiaccolata per Navalny, cori e urla contro la Lega. Che replica: “Non hanno capito la sua lezione”
“Se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini. Un Ministro della Repubblica non può essere partner politico di un dittatore assassino e imperialista che vuole disgregare l’UE. Aggiungo che c’è un serio problema di sicurezza nazionale e di accesso a informazioni sensibili. La Lega deve produrre la lettera in cui ha disdetto l’accordo con Russia Unita”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, che ha promosso una fiaccolata a piazza del Campidoglio a Roma per rendere omaggio a Navalny.
Quartapelle: “Salvini è avvocato di Putin”
Sulla stessa linea la deputata del Partito Democratico, Lia Quartapelle: “Salvini – scrive su X – non perde occasione di ricordare che la Lega ha un accordo ancora in vigore con il partito di Putin. E quindi non perde occasione di fargli da avvocato. Peccato che prima di tutto sia un ministro della Repubblica italiana”.
Magi (+Europa): “Passano anni a dirci quanto è bello un dittatore e poi fanno le vittime”
Durissimo anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi: “Ma vi rendete conto? Passano anni a dirci quanto è bello quel dittatore sanguinario di Putin, poi vanno alla fiaccolata per Navalny, ucciso da Putin, vengono fischiati e fanno pure le vittime. A casa mia si chiama sciacallaggio. Non hanno avuto nemmeno la dignità di chiedere scusa o di sciogliere l’accordo con Russia Unita prima di presentarsi. Anzi. Oggi Salvini arriva pure a prendere in giro la vedova Navalny, affidandosi a medici e giudici russi per fare chiarezza sulla morte del dissidente. Come fosse un troll di Putin. Senza vergogna”.
Bonelli (AVS): “Depositiamo interrogazione a Meloni”
Alleanza Verdi Sinistra presenterà un’interrogazione parlamentare alla premier Giorgia Meloni per chiarire la posizione della Lega: “Dopo la morte del dissidente Navalny – spiega Angelo Bonelli – Salvini dice che dovranno essere i giudici e i medici a fare chiarezza. Per il leader della Lega, non è sufficiente che un dissidente sia stato messo in carcere duro solo perché oppositore di Putin e lì lasciato morire. Di quale chiarezza ha ancora bisogno? Siamo, piuttosto, noi a chiedere che Salvini faccia chiarezza sull’accordo firmato il 6 marzo 2017 tra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin. Quell’accordo aveva una durata di cinque anni ed è stato rinnovato automaticamente il 6 marzo 2022, pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin. In un anno mezzo di governo, la premier Giorgia Meloni non ha ancora chiesto al suo vicepremier di farla finita con quel contratto/accordo politico? Su questo presenteremo un’interrogazione direttamente alla premier Meloni”.
Tajani: “Navalny è stato fatto morire”
Gli attacchi a Matteo Salvini arrivano anche – pur mitigati – dalla maggioranza. “Per quanto mi riguarda – spiega il ministro degli esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani – i fatti dovranno essere accertati ma il dubbio è che Navalny sia stato fatto morire. Non sappiamo se sia stato ucciso da un killer ma si può provocare la morte di una persona anche con una detenzione incompatibile con la vita e questo è successo. Lui stava in un gulag come quelli che usava l’Unione Sovietica in una regione della Russia dove c’è un clima invivibile. Io non so cosa sia successo, è vero che bisogna accertare la verità, ma la morte di Navalny se non è stata provocata direttamente lo è stata in maniera indiretta”.
Lupi: “Non è il momento dei distinguo”
Critico anche il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi: “Sull’indipendenza della magistratura russa e di tutte quelle che operano in regimi autoritari – spiega – è lecito nutrire più di qualche dubbio e credo che ne sia conscio anche Matteo Salvini. Non è il momento dei distinguo, la politica, tutta, ha dato ieri un bel segnale di unità alla fiaccolata in Campidoglio: sui valori di democrazia e libertà non ci possono essere tentennamenti. La democrazia non è un regalo piovuto dal cielo, ma una conquista storica costata molte vite, e va difesa tenacemente. E ricordiamoci che oggi questa difesa passa anche per il sostegno all’Ucraina”.
Fonte : Today