L’iniziativa è stata promossa dall’Ufficio per la promozione del turismo in Sri Lanka per attirare visitatori dalle comunità buddhiste. Il presidente e il ministro degli Esteri hanno annunciato anche un programma di gemellaggio tra i templi del Paese e quelli della regione del sud-est asiatico.
Colombo (AsiaNews) – L’Ufficio per la promozione del turismo in Sri Lanka ha intenzione di introdurre l’iniziativa “Buddhist Trail” per valorizzare il proprio patrimonio culturale attirando visitatori e pellegrini che appartengono alla comunità religiosa, inizialmente, dall’Asia meridionale e dal sud-est asiatico, per poi includere gradualmente anche quelli provenienti da Europa, Stati Uniti e Australia.
Allo stesso tempo il presidente Ranil Wickremesinghe e il ministro degli Esteri, Ali Sabr, hanno dato avvio a un programma di gemellaggio in base al quale 100 tempi dello Sri Lanka avranno le loro controparti all’interno dei Paesi che formano l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean).
Si tratta di uno sforzo diplomatico che mira a promuovere il turismo religioso e a rafforzare i legami culturali tra nazioni asiatiche: nella seconda fase del programma saranno infatti inclusi anche Singapore, Giappone, Thailandia e Cambogia. Finora i monaci buddhisti srilankesi avevano ricevuto inviti da Indonesia, Malaysia, Corea del Sud e Vietnam per iniziative simili.
Secondo il presidente dell’Ufficio per la promozione del turismo in Sri Lanka, Chalaka Gajabahu, “come Paese buddhista, lo Sri Lanka ha un immenso potenziale per stabilire un proprio marchio turistico unico a livello globale. Il Buddhist Trail mira a emulare il successo di iniziative simili come il circuito turistico buddhista dell’India e il Ramayana Trail. Lo Sri Lanka può così emergere come principale destinazione per i pellegrinaggi buddhisti. Paesi come India, Giappone, Thailandia, Vietnam, Cambogia, Corea del Sud, Indonesia, Malaysia e Cina sono tra i principali mercati di riferimento. Successivamente, il progetto si estenderà oltre l’Asia per includere i Paesi di origine tradizionali dei visitatori, vale a dire Europa, Stati Uniti e Australia”.
Altri funzionari del settore del turismo hanno spiegato ad AsiaNews che “la decisione di includere turisti provenienti da Europa, Stati Uniti e Australia deriva dal crescente interesse per la filosofia e la spiritualità buddhista tra i viaggiatori occidentali.”
“Nel frattempo – hanno continuato le autorità – nel 2023 lo Sri Lanka ha raggiunto un risultato degno di nota nell’arrivo complessivo dei turisti superando la cifra dell’anno precedente di 719.978 e raggiungendo quota 1.487.303 visitatori. A dicembre 2023, c’è stata una significativa ripresa dei visitatori con India, Russia, Regno Unito, Germania e Australia che si sono distinti come mercati di origine chiave. L’India è emersa come il più grande mercato di origine con oltre 300mila turisti”.
Il governo srilankese, infine, sta anche lavorando con la Thailandia per sviluppare un circuito buddhista e sta collaborando con alcuni ashram nel sud dell’India.
Fonte : Asia