Wolfgang Rieke, il 63enne camionista che il 30 novembre 2022 ha investito mortalmente Davide Rebellin ha patteggiato la pena e si vedrà concessi gli arresti domiciliari. Il pubblico ministero ha deciso di accettare la richiesta ben prima del processo finale dell’11 marzo: “Sicuramente è stato fatto tanto” hanno spiegato i legali della famiglia Rebellin, “la giustizia ha fatto il proprio corso”.
Wolfgang Rieke, il camionista di 63 anni che il 30 novembre 2022 ha messo fine alla vita di Davide Rebellin travolgendolo con il proprio camion sarà condannato ma con una pena ben minore rispetto a quella iniziale. L’accusa ha infatti accettato la richiesta di patteggiamento che dunque porterà a una sentenza di colpevolezza ma più mite, di tre anni e 11 mesi con la concessione dei domiciliari.
Si conclude così dopo 15 mesi dalla morte di Davide Rebellin, avvenuta il 30 novembre 2022, la vicenda in tribunale con la condanna del camionista tedesco colpevole di omicidio stradale e mancato soccorso. Al processo che è in calendario il prossimo 11 marzo ci sarà, dunque, una sentenza piuttosto mite perché l’accusa ha infatti dato il proprio assenso al patteggiamento richiesto dai legali di Wolfgang Rieke. Al camionista 63enne in udienza preliminare l’accordo era stato respinto, ma alla fine la richiesta riformulata dalla difesa nella giornata del 19 febbraio è stata accolta. Così come i domiciliari che prenderanno il posto della pena detentiva, mentre alla famiglia di Rebellin è stata risarcita la somma di 825 mila euro da parte dell’assicurazione.
Il pubblico ministero ha dato l’assenso e il giudice, fra poco più di un mese, dovrebbe semplicemente convalidare l’accordo trovato tra le parti. Rieke ha voluto rilasciare anche alcune dichiarazioni, sempre dal carcere di Vicenza dove è detenuto, dopo il provvedimento di estradizione dalla Germania: “È stato un errore e una tragedia e mi dispiace tanto, tanto, tanto. Me ne pento, accetterò la mia pena”. Nei prossimi giorni il tribunale potrebbe concedere eventualmente i domiciliari, senza attendere il processo dell’11 marzo di fatto attenuando la misura cautelare nei confronti di Rieke.
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Da parte sua, la famiglia di Rebellin appare d’accordo con la decisione: “Si è soddisfatti” hanno fatto sapere tramite i legali, “Sicuramente è stato fatto tanto. Si pensava che nel momento in cui il camionista fosse andato in Germania non si sarebbe più visto, invece è stato consegnato all’Italia ed è stato prodotto in carcere, quindi sicuramente la giustizia ha fatto il proprio corso”.
Le tappe della tragedia della morte di Davide Rebellin
Il dramma è iniziato il 30 novembre 2022 quando Davide Rebellin è stato mortalmente travolto dal camion guidato dall’autista tedesco Wolfgang Rieke. Per il campione veneto non c’è stato nulla da fare anche perché il camionista, accortosi di quanto avvenuto, ha comunque evitato qualsiasi intervento di soccorso. Rebellin è morto a 51 anni, si era appena ritirato dall’attività dopo una carriera lunghissima votata al ciclismo. Da quel momento in poi, sono iniziate le analisi e le ricerche per ricostruire l’incidente, con una pista che ha condotto fino in Germania, dove Rieke si era rifugiato cercando di evitare la cattura.
L’autista ha anche provato a cancellare le tracce dell’incidente, invano: testimonianze, telecamere e prove oggettive lo hanno inchiodato alle proprie responsabilità. Mentre gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica della morte di Rebellin, con sconcertanti rivelazioni sul comportamento di Rieke, è stato emesso un mandato di cattura internazionale e concessa l’estradizione, fino all’arresto nel giugno 2023 e la successiva reclusione nel carcere di Vicenza del camionista. Fino alle notizie giudiziarie di questi giorni che determinano la conclusione di un processo che sta dando giustizia a Rebellin e alla sua famiglia.
Fonte : Fanpage