Al Campidoglio, a Roma, è andata in scena la fiaccolata bipartisan per ricordare Alexei Navalny, il dissidente russo morto in carcere in Siberia in circostanze ancora da accertare. A lanciare l’iniziativa, raccolta da tutti i partiti politici, era stato il leader di Azione Carlo Calenda. Che sui suoi canali social ha postato una foto della piazza gremita. “Roma stasera ha scelto da che parte stare” si legge. “Siamo in tantissimi: tutti insieme per la democrazia, per la speranza”.
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Alla manifestazione era presente anche la segretaria del Pd Elly Schlein. “Noi siamo qui a questa fiaccolata contro un regime che non tollera il dissenso e uccide la libertà e siamo qui in solidarietà a tutti quei cittadini russi che anche in questi giorni stanno protestando pacificamente il loro dissenso e per questo vengono arrestati” ha detto la leader dem.
“I democratici come noi – ha aggiunto – non possono tollerare in nessun paese la compressione dei diritti fondamentali e quindi è importante essere qui dopo l’uccisione politica di Navalny di cui c’è un solo responsabile: il regime russo di Putin”.
La contestazione al Carroccio
Non è mancata qualche polemica. La delegazione della Lega, con in testa il capogruppo del Senato Massimiliano Romeo, è stata accolta tra i mugugni e più di qualcuno tra i presenti ha gridato “vergogna” e “via, via”. La contestazione è poi terminata dopo poco e la piazza si è riempita di fiaccole anche sotto la gigantografia con il volto di Navalny posizionata sotto la statua equestre di Marco Aurelio.
Il motivo dei fischi risiede nel (presunto) atteggiamento di condiscendenza verso il regime putiniano di cui la Lega è stata accusata in passato. Non solo. Nelle ore successive alla morte di Navalny, il vicesegretario della Lega Andrea Crippi ha rinfocolato le polemiche ostentando “garantismo” nei confronti del presidente russo. Una presa di posizione che ha ridato fuoco alle polveri. Romeo ha messo in chiaro che “non c’è mai stato” alcun accordo tra la Lega e il partito di Putin Russia Unita. “Queste – ha detto – sono solo grandi bufale che anche la magistratura ha messo in evidenza, questa è una delle più grandi bufale del terzo millennio”. La maglietta con Putin di Salvini? “Basta strumentalizzare – ha replicato il capogruppo del Carroccio intervistato dai cronisti -, piuttosto diciamo che qualcun altro faceva accordi che penalizzavano il nostro Paese, a livello energetico, proprio a favore della Russia di Putin”.
Insomma, la Lega rispedisce le accuse al mittente. E in serata arriva anche una nota ufficiale del partito: “Chi ha usato la piazza di Roma per insultare e attaccare la delegazione della Lega non ha capito la lezione di Navalny che ha dedicato la propria vita alla libertà”. A stemperare i toni arrivano anche le parole di Carlo Calenda. La presenza della Lega alla fiaccolata per Navalny? “Sono contento che ci siano tutti” ha risposto il leader di Azione.
Fonte : Today