Tutela dei minori, l’Unione europea apre un’indagine su TikTok

Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, ha annunciato su Twitter alle 12 italiane che la Commissione europea ha avviato un procedimento formale contro TikTok per presunte violazioni degli obblighi di trasparenza e tutela dei minori.

In particolare, dal tweet di Breton si capisce che nel mirino ci sarebbero il design dell’app, che creerebbe dipendenza e alimenterebbe l’effetto tana di coniglio, i limiti al tempo di utilizzo, le procedure per la verifica dell’età e le impostazioni sulla privacy previste di default.

twitter: l’annuncio dell’indagine fatto da Breton

Il rischio: una multa del 6% del fatturato

Secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa Reuters, l’inchiesta sarebbe legata al Digital Services Act dell’Unione europea e mirerebbe a capire se davvero il social network controllato da ByteDance sta facendo abbastanza per proteggere i bambini: “La protezione dei minori è una priorità assoluta per l’applicazione del DSA – ha spiegato Breton – Essendo una piattaforma che raggiunge milioni di bambini e adolescenti, TikTok deve rispettare pienamente il DSA e ha un ruolo particolare da svolgere nella protezione dei minori online. Avviamo questa procedura formale per garantire che vengano intraprese azioni proporzionate per proteggere il benessere fisico ed emotivo dei giovani europei, non dobbiamo risparmiare alcuno sforzo per proteggere i nostri figli”.

Dall’azienda, un portavoce ha ricordato a Italian Tech che “TikTok ha introdotto funzioni e impostazioni innovative per proteggere gli adolescenti e impedire ai minori di 13 anni di accedere alla piattaforma, una questione di cui si sta occupando l’intero settore”, e che “continueremo a collaborare con esperti e player del settore per garantire la sicurezza dei giovani su TikTok e siamo lieti di avere ora l’opportunità di spiegare in dettaglio questo lavoro alla commissione”.

Va in effetti detto che la piattaforma è ampiamente quella più severa sia nella moderazione dei contenuti (qui i numeri che lo confermano) sia nel cosiddetto age-gating, cioè l’azione di filtro e controllo dell’età degli utenti; inoltre, già a gennaio 2021, TikTok è stata la prima, fra le grandi piattaforme social, a rendere privati di default tutti gli account, nuovi e già esistenti, di utenti fra i 13 e i 15 anni. Nonostante questo, l’azienda rischia ora sanzioni sino al 6% del fatturato globale, se sarà ritenuta colpevole di aver violato le norme previste dal DSA europeo.

Il dettaglio delle accuse contro TikTok

Secondo quanto spiegato, l’indagine avrebbe preso le mosse da un’analisi della relazione di valutazione dei rischi inviata da TikTok alla UE a settembre 2023 e dalle risposte di TikTok alle richieste formali di informazioni fatte dalla Commissione UE su contenuti illegali, protezione dei minori e accesso ai dati: se dimostrate, eventuali inadempienze costituirebbero violazioni degli articoli 34 (1), 34 (2), 35 (1), 28 (1), 39 (1) e 40 (12) del DSA.

Dopo l’avvio formale del procedimento, la Commissione continuerà a raccogliere prove, anche facendo ulteriori richieste di informazioni o svolgendo colloqui o ispezioni, e Margrethe Vestager, attuale commisario UE per la Concorrenza, ha ricordato che “la sicurezza e il benessere degli utenti online in Europa sono fondamentali” e che “TikTok deve esaminare da vicino i servizi che offre e considerare attentamente i rischi che rappresentano per i suoi utenti, giovani e anziani. La Commissione effettuerà ora un’indagine approfondita”.

L’avvio di un procedimento formale conferisce alla Commissione il potere di adottare ulteriori misure, come misure provvisorie e decisioni di non conformità, e di accogliere ogni impegno assunto da TikTok a sanare le questioni oggetto d’indagine: il 25 aprile scorso, anche il social di origine cinese è stato designato come Very Large Online Platform (in sigla, VLOP) in base al DSA, dopo che ha dichiarato di avere quasi 136 milioni di utenti attivi mensili nell’UE. Per questo, come altre piattaforme di queste dimensioni, ha dovuto iniziare a rispettare una serie di obblighi previsti dal regolamento europeo.

Questa è la seconda indagine del genere da parte dell’Unione europea, dopo quella aperta contro Twitter (X, come ha deciso di chiamarlo Elon Musk).

@capoema

Fonte : Repubblica