Le politiche europee sugli imballaggi mettono in crisi l’Italia

Un un colpo durissimo alla democrazia e una mina che rischia di mandare in frantumi la nostra packaging valley, il distretto produttivo delle macchine automatiche leader mondiale”. È così, senza mezzi termini, che l’assessore allo sviluppo economico dell’Emilia Romagna Vincenzo Colla commenta in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore le ultime novità sul regolamento sugli imballaggi (Ppwr) dell’Unione europea.

Il trilogo – ovvero il negoziato interistituzionale informale che riunisce rappresentanti del parlamento, del consiglio e della commissione europea – ha infatti segnato una svolta rispetto alle decisioni prese a novembre 2023 dal parlamento, puntando sul riuso anziché sul riciclo, sui prodotti sfusi e non sulla trasformazione di scarti e rifiuti e tracciando di fatto un percorso volto a eliminare il più possibile gli imballaggi. Tutto questo starebbe peraltro accadendo sulla base di un nuovo studio “di cui nessuno di noi – afferma l’assessore – era a conoscenza”.

Solo in Emilia Romagna le nuove posizioni dell’Unione europea metterebbero a rischio 22mila posti di lavoro diretti in 222 imprese che insieme generano un fatturato complessivo di quasi sei miliardi di euro. Colossi del settore che secondo l’assessore “non solo trainano l’internazionalizzazione della regione ma sono campioni di investimenti sostenibili sul loro territorio”. Quella del packaging in Italia rappresenta una nicchia manifatturiera di qualità riconosciuta, che esporta quasi l’80% del proprio fatturato nel mondo e che “sta investendo più di ogni altro competitor mondiale proprio sulla sostenibilità energetica e ambientale dei luoghi di lavoro”.

Colla, sottolineando quanto sia importante per l’Italia mettere in campo alleanze con altri paesi membri per cercare una soluzione che risponda allo stesso tempo agli obiettivi di decarbonizzazione che l’Europa si è data e alle esigenze delle imprese italiane, oltre al tema economico ne pone anche uno riguardante la tenuta democratica dell’Unione. “Un circolo ristretto – ha affermato – non può mettere in discussione la decisione della massima espressione democratica dell’Unione europea, il parlamento, che lo scorso novembre aveva votato a larga maggioranza e in modo trasversale a tutti i partiti un testo frutto di una sofferta mediazione, che riequilibra riciclo e riuso degli imballaggi. È un precedente pericolosissimo”.

Fonte : Wired