Crollo di Firenze, il pm: “Nel cantiere diverse criticità, alcuni operai erano stranieri irregolari”

Il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia ha comunicato che nel cantiere di Firenze crollato vi erano anche “alcuni operai” stranieri in “condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale”.

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Tra i lavoratori del cantiere di via Mariti, a Firenze, teatro del tragico incidente venerdì scorso, vi erano anche “alcuni operai” stranieri in “condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale”. A dirlo è stato il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia in riferimento agli accertamenti che “si sono limitati a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme sull’ingresso nel territorio nazionale”. Sulla dinamica del crollo nel cantiere per la costruzione del supermercato Esselunga, ha aggiunto il magistrato, “è prematuro dire qualcosa” ma “il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati” sul sito.

Nel cantiere otto operai di tre ditte

Nella sua nota diramata ai mezzi d’informazione Spiezia ha spiegato che da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente, “è risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti otto lavoratori, operanti per tre imprese diverse“. Tra i lavoratori coinvolti uno, prosegue la nota, “di origine italiana, compiutamente identificato, è risultato deceduto al momento dell’arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria, mentre altri tre operai, di origine romena, anch’essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale. Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi. Attraverso l’encomiabile ed ininterrotta opera dei Vigili del Fuoco sono stati recuperati, al momento, i corpi di tre operai, mentre continuano le ricerche della quinta vittima, rese difficili dal particolare stato dei luoghi conseguenti al crollo, nel quale sussistono condizioni di perdurante insicurezza”.

“Sono state avviate – prosegue la nota – le complesse operazioni di compiuta identificazione dei corpi rinvenuti sotto le macerie, anche attraverso gli esami di natura scientifica per conseguire la certezza delle identificazioni personali ed abbinare i nomi con i corpi degli operai, che hanno pesantemente subito l’azione del crollo dei materiali cementizi”.

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I reati ipotizzati dalla Procura di Firenze

Il Procuratore capo di Firenze ha confermato poi quanto già riportato dagli organi di informazione “circa l’avvenuta iscrizione, da parte di quest’Ufficio, di un procedimento penale attualmente a carico di soggetti ignoti, per i reati di cui agli artt. 110, 589 commi l, 2, 5 del c.p. e 434, 449 c.p., 110, 113 c.p., avendo acquisito elementi per ritenere configurabili i reati di omicidio plurimo aggravato, commesso con violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e di crollo colposo di costruzioni o quanto meno di sue parti”. Il procedimento, spiega, è “seguito da due magistrati della Procura di Firenze e personalmente da questo Procuratore”.

“La procura di Firenze ha adottato da subito tutte le iniziative per assicurare immediatamente le principali fonti di prova, ovviamente il lavoro di acquisizione di tutte le fonti di prova non è ultimato però possiamo dire che abbiamo messo al riparo i principali dati probatori che ci serviranno per le ricostruzioni anche di tipo tecnico”, ha aggiunto il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia.

L’Asl: “Nel controllo di gennaio tutto regolare”

Sulla tragedia è intervenuto anche Renzo Berti, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana: “Questa è classificata come una grande opera perché ha un volume economico importante. In questi casi c’è un monitoraggio molto frequente, la nostra ultima verifica era stata condotta il 12 gennaio scorso e non aveva dato luogo a rilievi. Ce ne erano state altre precedenti perché c’è una sistematicità di controllo molto frequente”. “In generale – ha aggiunto Berti – i subappalti sono uno strumento che consente di realizzare una maggiore efficienza delle attività e anche una maggiore rapidità di svolgimento. Non è detto che il subappalto in sé sia il male, può accadere che ci sia subappalti fatti con un criterio non adeguato. Ma su questo non abbiamo rilevato niente”. Secondo quanto appreso la prossima verifica dell’Asl sarebbe stata in programma a marzo.

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Fonte : Fanpage