Tutto quello che sappiamo (e i misteri) sul crollo di Firenze

Cinque vittime, tre feriti e tanti, troppi, interrogativi. Sono ancora molti i punti da chiarire sul crollo avvenuto venerdì 16 febbraio nel cantiere del supermercato Esselunga in via Mariti, a Firenze. A tre giorni di distanza dal drammatico incidente manca ancora all’appello il quinto operaio deceduto: il suo corpo sarebbe sotto le macerie ma le ricerche dei vigili del fuoco, andate avanti per tutta la notte, purtroppo non hanno ancora dato esito. Ma cosa ha provocato il crollo? A cedere sarebbe stata una trave lunga 20 metri e dal peso di 15 tonnellate, un “colosso” venuto giù all’improvviso, senza dare segnali di cedimento. C’è stato un errore umano? La trave era stata realizzata male? Quesiti a cui gli inquirenti cercheranno di rispondere, mentre un Paese intero viene scosso nuovamente dall’ennesima tragedia sul lavoro.

Chi sono le vittime

Nel crollo sono cinque i lavoratori che hanno perso la vita. L’unico operaio italiano deceduto è Luigi Coclite, 60enne originario di Teramo ma residente a Collesalvetti, in provincia di Livorno, che si occupava del pompaggio del cemento. Le altre quattro vittime sono Mohamed El Ferhane, Bouzekri Rahimi, Mohamed Toukabri e Taoufik Haidar, tutti provenienti da Palazzolo sull’Oglio (Brescia). Il 43enne marocchino Taoufik Haidar aveva vissuto per anni nel comune in provincia di Brescia, ma da poco si era trasferito a Chiuduno, in provincia di Bergamo: grande lavoratore, ben integrato in Italia, manteneva la moglie e i due figli rimasti in Marocco. Il connazionale 24enne Mohamed El Ferhane, la vittima più giovane, viveva da due anni e mezzo a Palazzolo, dove si era trasferito da poco anche Mohamed Toukabri 54enne tunisino, che negli anni precedenti aveva vissuto e lavorato in Piemonte. La quinta vittima è il 56enne marocchino Bouzekri Rahimi, residente all’Aquila ma che nelle ultime settimane aveva vissuto a Palazzolo, dormendo da amici e conoscenti. È il suo il corpo non ancora recuperato tra le macerie del cantiere.

Cosa è successo

La procura di Firenze ha aperto un procedimento penale per omicidio colposo plurimo e crollo colposo, al momento senza indagati. Il primo nodo che gli inquirenti dovranno sciogliere sarà quello che riguarda la causa di questa tragedia. Secondo le prime ricostruzioni, a cedere sarebbe stata una trave del quarto piano dell’edificio in costruzione, che avrebbe poi provocato un crollo a catena e il collasso della zona in cui gli operai stavano lavorando. Le macerie hanno poi travolto anche i lavoratori che stavano livellando il calcestruzzo ai piani più bassi. “Un boato simile a quello di un terremoto”, come raccontato da alcuni residenti ai quotidiani locali. Cosa ha provocato il cedimento? Nel mirino degli inquirenti è finita la trave in cemento armato, prodotta dall’azienda Rdb Italprefabbricati e consegnata in cantiere la mattina in cui è avvenuto il crollo. 

Le indagini sul crollo

Gli agenti della polizia Postale dell’Aquila si sono presentati nelle tre sedi della società, a Piacenza, Caserta e Atri (Teramo), e in quest’ultima hanno sequestrato la documentazione relativa al cantiere di Firenze. Al momento le ipotesi sono diverse: un cedimento strutturale del prefabbricato, un errore umano nell’assemblaggio o nei calcoli di progettazione. Gli inquirenti hanno già sentito i tecnici e gli incaricati delle ditte ma è ancora presto per trarre delle conclusioni. L’indagine è complessa, anche perché sono circa 60 le ditte che hanno avuto accesso al cantiere, anche soltanto per una volta. Il cantiere è stato posto sotto sequestro, mentre le salme recuperate sono state trasferite all’istituto di medicina legale a Careggi e sono a disposizione delle autorità per l’eventuale esame autoptico. Invece, per quanto riguarda i quattro operai stranieri deceduto, sembra che due di loro non avessero documenti non regolari, i permessi di soggiorno non erano a posto ma gli accertamenti sono ancora in corso. Inoltre, secondo le denunce dei sindacati, molti lavoratori non erano inquadrati con contratti del settore edile, ma con quello previsto per i metalmeccanici. Come detto, l’inchiesta al momento è per omicidio plurimo colposo e crollo colposo, ma i reati potrebbero aumentare se venisse confermato l’impiego di manodopera irregolare nei lavori.

Fonte : Today