Marc Andreessen, chi è il re Mida della Silicon Valley

Anche in un’epoca nettamente dominata dalle app, i classici browser che ci permettono di navigare nel web continuano a essere un elemento fondamentale della nostra esperienza online. Chrome, Firefox, Safari, Edge e gli altri si spartiscono un mercato stimato in oltre 180 miliardi di dollari e a cui partecipano colossi tecnologici del calibro di Google, Apple e Microsoft.

È possibile che oggi in tanti non ricordino più quale sia stato il pionieristico browser che ha consentito ai primi utenti comuni di internet (che non vi accedevano a scopi scientifici o accademici) di navigare online in maniera semplice e intuitiva. Quale sia stato l’antenato dei browser, senza il quale Chrome o il vecchio Internet Explorer non sarebbero mai esistiti. Stiamo parlando di Mosaic, nato agli inizi del 1993 e dopo un anno ribattezzato Netscape.

Il primo tecno-miliardario

È altrettanto probabile che il grande pubblico abbia molta meno familiarità con il suo inventore di quante ne abbia con i vari Mark Zuckerberg, Jeff Bezos o Elon Musk. Eppure Marc Andreessen non è soltanto il primo dei “tecno-miliardari” per come li intendiamo oggi, ma è probabilmente la persona più influente di tutta la Silicon Valley: l’ideologo di un tecno-ottimismo radicale che, tra investimenti e speculazioni miliardarie, continua a plasmare il mondo dell’innovazione tecnologica e quindi quello in cui viviamo.

Nato il 9 luglio 1971 a Cedar Falls (Iowa), ma cresciuto a New Lisbon in Wisconsin, Andreessen si laurea a 22 anni in scienze informatiche all’università dell’Illinois. Durante gli studi, lavora come stagista prima all’Ibm e poi alla Ncsa: il centro nazionale per le applicazioni legate ai supercomputer, situato all’interno della sua stessa università.

È qui che scopre il nascente mondo del world wide web e dei primissimi browser, utilizzati all’epoca solo all’interno dell’accademia e decisamente ostici per chiunque non avesse le necessarie competenze tecniche. Intuendo il potenziale del web, che stava appena iniziando a diffondersi a livello commerciale, Andreessen recluta un impiegato della Ncsa, Eric Bina, allo scopo di creare un browser intuitivo e semplice da usare, che permettesse a chiunque di navigare in rete. Pochi mesi dopo, nasce Mosaic.

In California

Grazie ai finanziamenti ottenuti dall’investitore e scienziato informatico James Clark, Andreessen e Bina danno vita nel 1994 alla loro prima azienda: la Mosaic communications corporation, spostandosi definitivamente nella Silicon Valley (per la precisione a Mountain View, dove oggi ha sede anche Google). Nello stesso anno, sia il browser sia la società cambiano nome, prendendo quello di Netscape. Il successo è travolgente. Certo, nel 1996 c’erano ancora soltanto 36 milioni di utenti internet (oggi sono 5,5 miliardi), ma quasi il 70% di questi usavano Netscape per navigare in rete. Andreesen inizia anche a diventare l’uomo immagine del web, conquistando sempre nel 1996 la copertina di Time Magazine e di altre prestigiose riviste (tra cui, ovviamente, anche Wired).

La vendita e il fondo di venture capital

Il successo del web inizia ad attirare l’attenzione delle principali aziende statunitensi e il 28enne Marc Andreessen passa all’incasso nel 1998, vendendo Netscape ad Aol, società fornitrice di servizi Internet, per 4,3 miliardi di dollari. L’anno successivo fonda una delle primissime aziende a fornire servizi cloud, LoudCloud (poi diventata Ospware), vendendola nel 2007 a Hewlett-Packard per 1,6 miliardi. Assieme al nuovo partner Ben Horowitz, nel 2005 Andreessen ha all’attivo partecipazioni in oltre 40 startup per un totale di 80 milioni di dollari di finanziamenti.

Fonte : Wired