Non si sa ancora dove si trovi il corpo di Alexei Navalny e nemmeno perché sia morto. Attorno alla fine “già scritta”, come sostengono alcuni, del principale oppositore di Putin aleggiano tantissimi punti interrogativi, che molto probabilmente non troveranno mai risposte.
Tutto quello che non torna sulla morte di Alexei Navalny
Il racconto di un paramedico
Alla madre Lyudmila è stato detto che il figlio è morto per colpa di una “morte improvvisa”, difficile da accertare e che il corpo di Navalny si trovava nell’obitorio di Salekhard, in Siberia. Ma una volta lì le hanno comunicato che non avevano loro la salma. Le ultimissime notizie invece confermano che il corpo di Alexei Navalny si trova all’ospedale di Salekhard. A riferirlo una fonte citata dal periodico russo Novaya Gazeta.
Il giallo del corpo di Navalny
Il paramedico avrebbe detto anche che sul cadavere dell’oppositore russo sono stati individuati lividi forse provocati da convulsioni e uno compatibile con il massaggio cardiaco. “Tali lividi appaiono in seguito a convulsioni. La persona è scossa da convulsioni, cercano di trattenerla e così compaiono i segni – ha spiegato l’esperto -. Hanno detto che ha un livido sul petto. È qualcosa che appare per un massaggio cardiaco. Vale a dire che hanno cercato di rianimarlo ma è morto, molto probabilmente per arresto cardiaco. Ma nessuno dice nulla sul motivo per cui avrebbe avuto un arresto cardiaco”. Forse quella “strana” passeggiata a -40 gradi? O un avvelenamento. Le ipotesi sono davvero tante.
I “problemi” con l’autopsia
“Dopo la morte improvvisa di Navalny venerdì 16 febbraio, il suo corpo è stato inizialmente portato nella città di Labytnangi, a 36 chilometri dalla colonia penale dove è morto nel villaggio di Khark, nel distretto autonomo di Yamalo-Nenets, nell’estremo nord della Russia – scrive Novaya Gazeta Europa -. Tuttavia, fonti rivelano che il corpo è stato poi trasferito venerdì all’ospedale clinico distrettuale nella capitale regionale di Salekhard.
Lo hanno portato all’obitorio ha raccontato il paramedico sostenendo che poco dopo è emerso che la sua morte “non era di natura criminale”, ossia non erano coinvolte armi da fuoco. Poi ha parlato dei problemi con l’autopsia. Sembra che inizialmente sia stato vietato ai patologi ospedalieri di eseguire le indagini sul cadavere e che da Mosca era arrivato l’ordine di attendere “gli specialisti dalla capitale, mentre altri hanno detto che gli stessi medici dell’ospedale si erano rifiutati di eseguire l’autopsia”. Perché? “Se si esegue un’autopsia e si riceve l’ordine diretto di cambiare il risultato, non se ne può uscire. E si può essere anche incolpati. Ma se non c’è stata l’autopsia, non c’è nessuno a cui chiedere”, ha spiegato.
Il post sui social della moglie di Navalny
A Mosca molte persone continua a ricordare Alexei Navalny deponendo fiori ai piedi del Muro del Dolore, un monumento dedicato alle vittime della repressione sovietica. Nei giorni scorsi ci sono state molte manifestazioni pro Navalny nelle principali città russe, durante le quali sarebbero stati fermate più di 400 persone.
Anche la moglie dell’oppositore russo Yulia, sempre al suo fianco, ha voluto lasciargli un messaggio. Sui social media ha scritto un semplice “I love you” che racchiude tutto il suo amore per un uomo che pur sapendo di poter perdere la vita ha messo la libertà e il bene della sua nazione davanti a tutto e a tutti, lui compreso.
Fonte : Today