“Botte e bruciature”, l’autopsia sui corpi di Kevin ed Emanuel conferma le torture per scacciare i demoni

Segni di traumi ripetuti e anche tracce compatibili con delle bruciature. Questo sarebbe stato trovato dai medici legali del Policlinico sui corpi di Kevin ed Emanuel Barreca, 16 e 5 anni, uccisi ad Altavilla assieme alla madre, Antonella Salamone, al termine di un terribile rito di esorcismo che sarebbe stato praticato dal padre e marito, Giovanni Barreca, ma anche da un’altra figlia diciassettenne e officiato da una coppia di palermitani, Massimo Carandente e Sabrina Fina. I primi accertamenti sui cadaveri – che si sono conclusi nella tarda serata di ieri – sembrerebbero confermare dunque sevizie e torture, finalizzate a scacciare forze demoniache e di cui avrebbe riferito dettagliatamente proprio la figlia più grande dei Barreca.

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Phon, padelle e ferri da camino per allontanare i demoni

Proprio quest’ultima, finita in carcere, avrebbe raccontato agli inquirenti degli arnesi utilizzati durante l’esorcismo, parlando di ferri da camino, ma anche di un phon incandescente per provocare delle ustioni, nonché di una padella per sferrare colpi e allontanare i demoni che si sarebbero impossessati dei corpi dei fratelli e della madre. Sui cadaveri di Kevin ed Emanuel i segni compatibili con questa barbarie sarebbero stati effettivamente ritrovati. C’è da precisare che sin dall’inizio gli investigatori avevano parlato soltanto di “ecchimosi”, negando bruciature e tagli. Così come avevano riferito che la giovane – poi rea confessa dei delitti – fosse stata trovata in stato confusionale e sotto choc, mentre solo ieri si è appreso che invece dormiva nella sua camera, con in quella accanto i corpi martoriati e senza vita dei fratelli.

Gli orari e le cause dei decessi

Non sono ancora chiare le cause della morte del bambino e del ragazzo: finora si è parlato di soffocamento e di strangolamento, ma serviranno altri accertamenti per appurarlo con certezza. Accanto al corpo di Kevin sarebbe stata ritrovata una catena che, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata usata anche per strangolarlo. Per quanto riguarda invece la madre, sarà eseguito l’esame del dna ed altre verifiche, ma sarà impossibile ricostruire dai suoi resti – bruciati in un terreno vicino alla villetta dei Barreca – la dinamica del suo omicidio. Di lei sono rimasti solo frammenti ossei. Da chiarire anche l’orario dei decessi, che si suppone siano avvenuti almeno 36 ore prima della chiamata ai carabinieri di Barreca, intorno alle 3 di domenica 11 febbraio. Si può dire però con certezza che gli ulteriori accertamenti potranno spostare eventualmente ancora indietro l’ora delle morti, ma non in avanti. Secondo la Procura di Termini Inerese gli omicidi potrebbero essere avvenuti già giovedì 8.

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La confessione della figlia

In base al racconto della diciassettenne, pienamente convinta anche lei della necessità del rito contro le forze malefiche e non pentita di aver torturato ed ucciso la madre ed i fratelli, per prima sarebbe stata ammazzata proprio Antonella Salamone. Lei e il bimbo di 5 anni, infatti, sarebbero stati ritenuti l’origine di ogni male. La donna avrebbe cercato di opporsi e chiesto ripetutamente alla figlia di chiamare i carabinieri durante il rito, avviato con modalità meno violente già nel mese di gennaio, secondo la Procura di Termini. Un appello a cui la ragazza sarebbe rimasta sorda. Una volta eliminato il corpo della mamma, si sarebbe passati al fratellino più piccolo, anche lui torturato e alle sevizie – sempre secondo la versione della minorenne – avrebbe partecipato pure l’altro fratello, Kevin. Finché non era toccato anche a lui di fare la stessa fine. La giovane avrebbe riferito di avergli più volte saltato sulla pancia, sempre per scacciare i demoni, ammettendo quindi di aver partecipato attivamente al massacro.

Fonte : Today