Oltre 400 persone sono state fermate dalla polizia russa alle manifestazioni pro Navalny

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Nei primi due giorni di manifestazioni in memoria dell’oppositore Alexey Navalny, morto in carcere venerdì secondo le informazioni diffuse dalla colonia penale dove era rinchiuso, la polizia russa ha fermato diversi manifestanti in 36 città del Paese, che nonostante la dura repressione e gli avvertimenti hanno deciso di omaggiare in pizzail dissidente 47enne scomparso.

Gli arresti, secondo l’elenco fornito da Ovd, sarebbero avvenuti a: Mosca, San Pietroburgo. Pietroburgo, Nizhny Novgorod, Kazan, Ekaterinburg, Khanty-Mansiysk, Taganrog, Ulan-Ude, Bryansk, Krasnodar, Tver, Surgut, Belgorod, Novosibirsk, Rostov sul Don, Murmansk, Ufa, Tomsk, Chelyabinsk, Vorkuta, Nizhnevartovsk, Orenburg , Samara, Revda, Stavropol, Yakutsk, Sochi, Kursk, Vladikavkaz, Ryazan, Barabinsk, Astrakhan, Yoshkar-Ola, Magnitogorsk, Tyumen e Ukhta.

In base ai dati diffusi dall’Ong per la difesa dei diritti umani Ovd-Info sul suo sito web, mentre a Mosca non si ferma il flusso di persone che vanno a portare un fiore su monumenti contro la repressione, almeno 401 persone sono state arrestate in occasione delle commemorazioni del principale avversario politico di Putin. Ovd Info, che considera la morte di Navalny un “omicidio politico”, sta seguendo da vicino la situazione della libertà di parola e di riunione in Russia. Negli ultimi mesi ci sono sempre più notizie di persone perseguitate per motivi politici, che vengono regolarmente collocate in una cella di punizione.

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Di tutto ciò Navalny, che ha trascorso 226 giorni in una cella di punizione, non è stato l’unico a subire questo trattamento: anche il deputato Aleksei Gorinov, il politico Vladimir Kara-Murza, l’attivista di sinistra Daria Polyudova, la giornalista Maria Ponomarenko, il padre di Masha Moskaleva Alexei e altri detenuti.

Nel 2023, almeno 40 persone condannate per casi politicamente motivati sono state rinchiuse in una cella di punizione, stando a quanto riferito da Ovd Info. In media vi hanno trascorso 15 giorni. Molti sono stati messi in isolamento più volte: in totale ci sono 82 casi di questo tipo, per 65 di essi è nota la durata della reclusione. Nel 2023 i “prigionieri politici” hanno trascorso in cella di punizione 1.015 giorni, ovvero quasi tre anni.

Ma se la scomparsa di Navalny è considerato da molti, senza ombra di dubbio, un omicidio politico, Putin tace. I familiari ddel dissidente puntano il dito contro il Cremlino e contro Punti, definendoli “assassini” che cercano di “coprire le loro tracce” rifiutandosi di consegnare il corpo di Alexei Navalny.

I familiari hanno denunciato che le autorità si rifiutano di restituire i resti a sua madre, sostenendo che la causa della morte non è stata ancora accertata: “È ovvio che gli assassini vogliono coprire le loro tracce. Ecco perché non consegnano il corpo di Alexei, hanno scritto su Telegram.

Un legale di Navalny è stato informato dagli inquiurenti “che è stato effettuato un nuovo esame istologico” e che i risultati “dovrebbero essere resi noti la prossima settimana”.

La madre di Navalny, Lyoudmila, si era recata con un avvocato nella colonia penale IK-3 nella regione artica di Yamal, dove le è stato consegnato un “documento ufficiale” che conferma la morte del figlio. La morte sarebbe avvenuta il 16 febbraio alle 14:17 ora locale, stando al documento ufficiale.

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Fonte : Fanpage