La prima svolta nei cieli dell’Ucraina: “A giugno Kiev avrà i caccia americani F-16”

“Per combattere contro i russi l’Ucraina ha urgentemente bisogno di aerei da guerra”: lo dice dall’inizio della guerra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Kiev dovrebbe ricevere i primi caccia F-16 americani a giugno: lo hanno riferito al magazine Usa Foreign Policy due funzionari europei. “Penso che a giugno li vedremo in Ucraina”, ha affermato il ministro della Difesa lituano Arvydas Anusauskas, citando una cronologia confermata da un altro funzionario europeo presente alla conferenza di Monaco sulla sicurezza, il più importante incontro mondiale di politici ed esperti di politica di sicurezza con la partecipazione anche di decine di capi di Stato e di governo e ministri.

“12 piloti addestrati entro settembre”

Il governo ucraino prevede che 12 piloti saranno addestrati sugli aerei da combattimento entro settembre, ricorda la testata. Numeri molto limitati. Impossibile pensare a una svolta decisiva per le sorti del conflitto. Ma è un segnale.

L’ex comandante delle forze armate ucraine, Valeri Zaloujny, a più riprese aveva detto che la superiorità aerea russa in Ucraina era uno dei fattori chiave “che trasforma la natura delle ostilità in una guerra di posizione”. Anche se il numero di velivoli promessi finora dai Paesi occidentali probabilmente non consentirò all’Ucraina di riconquistare la superiorità aerea sul proprio territorio, gli aerei da combattimento restano in cima alla lista delle richieste di Zelensky.

In ogni caso, saranno una risorsa importante: l’aereo è dotato di sistemi radar avanzati, missili aria-aria, munizioni aria-terra e pod di puntamento. L’Ucraina ha bisogno di aerei da combattimento come gli F-15 e gli F-16 americani per integrare i vecchi MiG-29 dell’era sovietica. Ufficialmente denominato General Dynamics F-16 Fighting Falcon, è un aereo da caccia monomotore multiruolo altamente versatile e agile, progettato per svolgere un’ampia gamma di missioni, tra cui superiorità aerea, attacchi aria-terra, ricognizione e guerra elettronica.

Rispetto ai velivoli russi, i jet di produzione americana possono ospitare più armi, hanno una cabina di pilotaggio più funzionale e sarebbero più efficaci nell’eseguire operazioni di difesa aerea e di attacco contro obiettivi a terra.  Ma gli F-16 sono costosi, l’addestramento dei piloti è lungo, e non sarebbero particolarmente adatti alle piste non ottimali presenti in Ucraina.

Gli esperti avvertono: qualsiasi contributo positivo garantito dagli F-16 si misurerebbe negli anni, non certo nel giro di pochi mesi.

La caduta di Avdiivka

Intanto nell’est dell’Ucraina la battaglia di Avdiivka è finita. La città è caduta nelle mani dei russi. I combattimenti erano iniziati il 10 ottobre 2023, e l’esercito russo ha perso quasi 50.000 soldati e più di 1.300 unità di equipaggiamento militare, secondo il comandante delle truppe ucraine ‘Tavria’ schierate nel settore, Oleksandr Tarnavsky. La Russia ha dichiarato di aver preso il “pieno controllo” della città.

Stoltenberg (Nato): “Continuare a sostenere l’Ucraina”

“Il mondo è diventato più pericoloso, ma la Nato è diventata più forte. Alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco ho sottolineato che Europa e America devono continuare a essere forti nella Nato. E’ anche cruciale e urgente continuare a sostenere l’Ucraina. E’ il miglior modo per rendere omaggio alla memoria di Navalny”. A scriverlo stamani su X è il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, riferendo di aver avuto “colloqui eccellenti” in occasione della Conferenza con “senatori democratici e repubblicani”.

“Il sostegno per la Nato negli Usa è sempre stato bipartisan, perché una Nato forte è nell’interesse nazionale degli Stati Uniti – ha aggiunto – Abbiamo parlato di rafforzare l’Alleanza e delle necessità urgenti per sostenere l’Ucraina”. Nelle ultime ore, a margine della Conferenza, Stoltenberg ha avuto anche un colloquio con il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Al Thani, incentrato “sulla guerra della Russia contro l’Ucraina e l’impegno per portare la pace in Medio Oriente”.

Fonte : Today