AGI – È uno degli animali domestici più coccolati e amati dagli italiani ma, negli ultimi anni, è sempre più triste protagonista di fatti di cronaca che lo vedono vittima di episodi di violenza. Parliamo del gatto, a cui Legambiente, oggi Giornata nazionale del gatto, dedica il focus “A-Mici in Citta’” e una video-scheda. Facendo il punto sui principali ritardi dell’Italia nel garantire il loro benessere e tutela, quest’anno, l’associazione ambientalista dedica un focus alla crescita di episodi di maltrattamento, uccisione e abbandono. Basti pensare, negli ultimi mesi, a quanto accaduto al gatto Leone ad Angri (SA), morto a metà dicembre scorso dopo giorni di agonia dopo essere stato scuoiato vivo o al gatto Grey ad Alberobello fatto annegare, lo scorso gennaio, da una ragazzina nelle acque gelide di una fontana.
Il report Ecomafia
Preoccupanti i nuovi dati elaborati da Legambiente, estrapolati dall’ultimo report Ecomafia: nel 2022 le forze di polizia hanno registrato solo in tema di abbandono, maltrattamento e uccisione a danno degli animali domestici (specie cani e gatti) ben 751 reati, 2.408 illeciti amministrativi, 412 le persone denunciate. Una media giornaliera di 2 reati, più di una persona denunciata e oltre 6 illeciti sanzionati amministrativamente. Pesa molto l’assenza nel Codice penale dei delitti contro gli animali e il mancato aumento dei limiti edittali e delle sanzioni. Una situazione allarmante, esacerbata dai ritardi cronici dell’Italia in tema di sterilizzazioni, adozioni e campagne informative.
Le proposte di Legambiente
Alla luce di ciò Legambiente lancia 6 richieste per recuperare questi ritardi: 1) Al Parlamento di inserire nel Codice penale i delitti contro gli animali e aumentare i limiti edittali e le sanzioni previste, per prevenire e reprimere efficacemente abbandono, maltrattamenti e uccisioni di animali; ciò può avvenire con la rapida approvazione della proposta di legge, a prima firma dell’onorevole Brambilla, che prevede un inasprimento delle pene per chi commette delitti contro gli animali e gode di un sostegno politico trasversale, la cui discussione è avviata in Commissione Giustizia della Camera dei deputati. 2) Al Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari (DGSAF) del Ministero della Salute l’approvazione del decreto con le istruzioni di dettaglio per l’implementazione del Sistema informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC)*, che consentirà l’anagrafe nazionale di tutti i gatti domestici. Ai Presidenti di Regione e ai Sindaci di realizzare un piano coordinato che preveda di: 3) attivare accordi con le associazioni per la protezione degli animali per l’applicazione di leggi e regolamenti comunali; 4) la mappatura completa, entro il 2024, delle colonie feline presenti nei contesti urbani e periurbani; 5) una campagna ad hoc, entro il 2027, di anagrafe e sterilizzazione di tutti i gatti presenti nelle colonie feline; 6) la piena operatività, entro il 2030, di 400 gattili sanitari (uno ogni 150 mila abitanti) per consentire la gestione pubblica sanitaria delle popolazioni di gatti nelle aree urbane e periurbane.
“Dal gatto Grey ad Alberobello fatto annegare nelle acque gelide di una fontana al gatto Leone scuoiato vivo in provincia di Salerno, i gatti purtroppo sono sempre più spesso al centro di maltrattamenti e di comportamenti illegali – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente -. Se da una parte è urgente una maggiore tutela con leggi e sanzioni più severe, in grado di prevenire e reprimere efficacemente abbandono, maltrattamenti e uccisioni, dall’altra è sempre più urgente attivare servizi adeguati, attività di sensibilizzazione e supporto per facilitare la convivenza, garantire il loro benessere e tutelare i gatti.” “Gli italiani amano i gatti ma l’Italia non è ancora un Paese per gatti – aggiunge Antonino Morabito, responsabile benessere animale di Legambiente -. A offrirci una fotografia nitida, quanto preoccupante, è la nuova edizione di “A-Mici in citta’” che passa al setaccio i dati delle Aziende Sanitarie e dei Comuni responsabili della tutela e salvaguardia della salute umana, animale e ambientale. I dati dicono che non bastano le esperienze positive presenti sul territorio: all’Italia serve un cambio di rotta, esplicitato nelle 6 richieste a Parlamento e Istituzioni per la tutela della salute e del benessere animale e umano, come chiede l’articolo 9 della Costituzione”.
Nel 2022, in Italia, Legambiente ha censito tra i 10 e 15 milioni nelle case dei cittadini, tra 700.000 e 1.150.000 quelli liberi già anagrafati e presenti nelle colonie feline registrate nelle città italiane e tra 62.000 e 93.000 le persone ufficialmente impegnate nel loro accudimento volontario.
Grave la mancanza di risposte da grandi città come Roma Capitale e Napoli. Tra le città con più gatti registrati all’anagrafe Milano con ben 56.879 (di cui 20.000 in colonie feline), Prato con 15.950 gatti, Bari (15.602) e Taranto (12.936). Delle 38 aziende sanitarie parte del campione di “A-Mici in Città” il 100% dichiara di avere colonie feline presenti sul proprio territorio, l’84,2% di sapere quanti gatti ci siano nelle colonie feline. Solo il 78,9% dichiara di aver incaricato cittadini (gattare/i) per la gestione delle colonie feline, il 71% di aver fatto campagne per l’adozione dei gatti. Appena il 63,2% di avere gattili sanitari sul proprio territorio e il 52,6% di avere oasi feline. Le regioni Lombardia e Valle d’Aosta si dimostrano fiori all’occhiello sul fronte anagrafe felina registrando, nel 2022, ben 1 gatto ogni 22 cittadini (il valore medio nazionale è di 1 gatto ogni 48 cittadini). Tra i comuni più virtuosi, invece, quello di Berzano di San Pietro (AT) con più di 1 gatto ogni 4 cittadini residenti, di Vigarano Mainarda (FE) con 1 gatto quasi ogni 5 cittadini residenti e di Berceto (PR) con 1 gatto per poco più di 5 cittadini. Sul tema adozioni, nel 2022, al primo posto il Comune di Ferrara con ben 1.951 gatti dati in adozione, seguito da Vicenza (700) e San Donà di Piave (VE) con 500.
Fonte : Agi