La carriera di Steve Vai è stata segnata per sempre dagli esordi insieme al più imprevedibile dei musicisti rock americani, Frank Zappa che lo definiva: “Il mio piccolo virtuoso italiano”. Quando era ancora uno studente del Berklee College of Music, Steve Vai si fa notare da Zappa registrando con la sua band Morning Thunder una versione di uno dei brani più complessi di Zappa, The Black Page, viene assunto da Zappa a soli diciotto anni per trascrivere la musica di album come Joe’s Garage e Shut Up’n Play Yer Guitar e poi come chitarrista della sua band in tour. “Ho imparato tantissimo da lui” ha detto Steve Vai, “Era sempre corretto con tutti i membri della sua band, non fregava mai nessuno ed era sempre chiaro. Ti chiamava e ti diceva: ti posso dare questi soldi, e devi fare questo. Accetti?”
Oltre a riconoscere le qualità straordinarie di Steve Vai, che rimane con lui fino al 1983, Frank Zappa lascia anche massima libertà al chitarrista destinato a segnare la storia della chitarra elettrica: “Mi ha insegnato ad essere sempre indipendente e a mantenere la mia integrità”. Dopo aver lasciato la band di Zappa, Steve Vai costruisce il su primo studio personale nella sua casa di Los Angeles, suona con varie band (The Classified e i 777) e registra il suo album di debutto Flex-Able del 1984 che contiene una delle sue composizioni più famose, The Attitude Song. La trascrizione del brano viene pubblicata su Guitar Player e lo fa diventare subito famoso. “Frank mi diceva sempre: trascrivi le canzoni esattamente come devono essere, non fare una versione più facile che può essere rifatta da tutti. Non è il modo giusto di fare i soldi. Non lo dimenticherò mai”.
Fonte : Virgin Radio