Avdiivka è caduta, gli ucraini si ritirano dalla città simbolo: cosa cambia adesso

La roccaforte è caduta. E’ ufficiale. “Le forze armate ucraine si ritirano da Avdiivka”: l’ha detto nelle scorse ore Oleksandr Syrskyi, comandante delle forze armate di Kiev. “Sulla base della situazione operativa che si è sviluppata attorno ad Avdiivka, al fine di evitare l’accerchiamento e per preservare la vita e la salute del personale militare, ho deciso di ritirare le nostre unità dalla città e passare alla difesa su linee più vantaggiose”, ha scritto Syrskyi sulla sua pagina Facebook. 

La caduta di Avdiivka

La cittadina di Avdiivka si trova nell’est dell’Ucraina, a poca distanza da Donetsk. Ormai da parecchie settimane la situazione nella zona era notevolmente peggiorata per l’esercito ucraino, chiuso in una morsa dai russi. 

Avdiivka, la città simbolo della controffensiva contro l’invasione

Il comandante del gruppo Tavria delle forze ucraine, il generale Oleksandr Tarnavskyi, ha poi annunciato su Telegram che “nel rispetto dell’ordine ricevuto, le truppe hanno lasciato Avdiivka” e “ora i soldati hanno preso la difesa ai confini designati”.  “In una situazione in cui il nemico avanza sui cadaveri dei propri soldati, con un vantaggio di dieci a uno, sotto costante bombardamento, questa è l’unica soluzione corretta”, ha aggiunto il generale Tarnavskyi.

Ieri un importante funzionario della difesa statunitense aveva detto che “le truppe ucraine ad Avdiivka stanno facendo i conti con una mancanza critica di munizioni che potrebbe portare al crollo di questa linea difensiva per l’avanzata delle forze russe”.

Prima della guerra Avdiivka era una città industriale di oltre 30mila abitanti: oggi è un ammasso di rovine, dove sono rimaste poche centinaia di residenti. Si trova nella regione industriale del Donbas, 15 km a nord della città di Donetsk occupata dai russi. Prima della guerra, la sua cokeria, risalente all’era sovietica, era uno dei maggiori produttori europei. Nella città devastata dai combattimenti, la posizione ucraina era da mesi sempre più precaria. Le forze russe erano all’offensiva da ottobre. La caduta di Avdiivka è un’importante vittoria simbolica per Mosca.

Mosca dall’autunno ha dispiegato un enorme numero di personale e attrezzature. E ha perso migliaia di uomini nella battaglia.

Cosa cambia

Avdiivka è considerata “chiave” per l’obiettivo della Russia di assicurarsi il pieno controllo delle due province orientali del Donbass: Donetsk e Luhansk. Due tra le quattro regioni ucraine che la Russia afferma di aver annesso ma di cui non ha il pieno controllo. Mykola Bielieskov dell’Istituto nazionale per gli studi strategici, un think tank di Kiev, ritiene che la presa di Avdiivka non sarà una vera e propria svolta a favore di Mosca ma “renderà la situazione più sostenibile nella Donetsk occupata”. La zona diventerà un hub logistico sempre più importante per la Russia nella sua guerra in Ucraina.

Zelenskyj descriveva la coraggiosa resistenza delle forze ucraine ad Avdiivka come “la forza di tutta l’Ucraina”. Il Cremlino presenterà la presa come una grande vittoria: è l’unica certezza. Strategicamente poco cambierà a breve termine nell’est dell’Ucraina. Ma Avdiivka era uno dei punti più fortificati dell’Ucraina al fronte: ha, secondo gli analisti militari, un valore più strategico di Bakhmut, caduta lo scorso anno, dopo una massacrante battaglia durata mesi. Potrebbe infatti aprire ai russi un tratto di circa 50 km sulla linea del fronte e creare un passaggio da Donetsk ad altre città, come Kostiantynivka a nord, che sono fondamentali per l’obiettivo di Putin di mantenere stabilmente il controllo dell’intera regione di Donetsk. 

Avdiivka è caduta ed è il cambiamento più grande sulla linea del fronte, che è lunga oltre 1.000 km, da quando le truppe russe hanno conquistato la vicina città di Bakhmut nel maggio 2023. Dopo il fallimento della controffensiva estiva ucraina, sono stati i russi a passare all’attacco, affrontando un esercito ucraino che fatica a ricostituire le proprie file e a cui mancano le munizioni. Ma la linea del fronte si muove di pochi chilometri. Uno stallo che potrebbe preoseguire per anni.

“Senza armi”

All’inizio di questa settimana alcuni soldati ucraini avevano ammesso in privato che la città sarebbe potuta cadere da un momento all’altro. “Siamo sconvolti”, diceva alla BBC l’ufficiale ucraino Oleksii, della 110a Brigata Meccanizzata ucraina nell’area di Avdiivka, mentre i cannoni russi rimbombavano in lontananza. “Abbiamo finito i proiettili”. A due anni dall’inizio dell’invasione russa, il sostegno occidentale sarà sempre più essenziale per garantire un futuro all’Ucraina. 

Fonte : Today