Call the Midwife è il racconto più potente e autentico sul senso della vita

Per prima cosa, un avvertimento. Se non avete mai visto Call the Midwife e questo articolo vi convincerà a farlo, non fate l’errore di iniziare una sera della settimana lavorativa, perché altrimenti vi troverete in grossi guai (e un enorme debito di sonno). Su Sky on demand e Now sono infatti disponibili le prime 9 stagioni complete della serie tv, con la release di due episodi della decima stagione a partire dal 17 febbraio, ogni sabato ( la stagione 11 arriverà dal 23 marzo) e potreste volerle vedere tutte in un’unica seduta di binge watching.

Call the Midwife, basata sulle memorie di Jennifer Worth raccontate nel libro Call the Midwife: A True Story of the East End in the 1950s, non è una serie nuova, in UK va in onda dal 2012 ed è diventata negli anni una sorta di tesoro nazionale. Oggi siamo arrivati alla tredicesima stagione e l’amore del pubblico non accenna a diminuire. Merito di una felice combinazione tra scrittura geniale, attori e attrici di grandissimo talento e un racconto che tocca temi profondi e universali.

Ma andiamo con ordine.

Di cosa parla Call the Midwife?

La prima stagione della serie è ambientata nel 1957 a Poplar, un quartiere popolare dell’East end londinese. Jenny, una giovane infermiera e ostetrica arriva per il suo primo giorno di lavoro nel convento di Nonnatus House, dove religiose e laiche lavorano fianco a fianco per aiutare le donne che affrontano una gravidanza e per assistere i malati del quartiere. Da quel momento il racconto si dividerà in mille storie e in ogni episodio della serie conosceremo nuovi personaggi che affrontano una fase cruciale della loro vita, dalla nascita di un figlio alla morte di una persona cara.

Questa è la premessa. E non entriamo nel dettaglio per non spoilerare nulla e lasciare a chi non ha mai visto la serie il piacere di potersela gustare pezzetto per pezzetto, storia per storia, personaggio per personaggio.

Ogni episodio lascia una lezione sulla vita. A volte sui titoli di coda sorriderete, a volte saranno lacrime di commozione, a volte un sapore amaro. Ma ve li ricorderete tutti, perché anche quando raccontano un’esperienza che non avete mai (o ancora) vissuto, faranno vibrare corde che tutti possono sentire.

Perché vedere Call The Midwife in lingua originale

I nostri doppiatori sono i più bravi al mondo e questo consiglio non vuole togliere nulla alla loro professionalità. Ma se parlate inglese non perdetevi neanche una delle meravigliose sfumature dei dialoghi. L’accento posh di Chummy, quello dell’east end londinese di Valerie, il tocco dello Yorkshire di Phyllis, la dolcezza giamaicana di Lucille. Ogni singolo personaggio è caratterizzato dalla voce e dall’inflessione. E dato che si tratta di una serie Bbc potete essere sicuri che gli attori e le attrici, tutti fino all’ultima comparsa, sono professionisti eccellenti. Tra le attrici riconoscerete Jenny Agutter (La fuga di Logan e Un lupo mannaro americano a Londra), Judy Parfitt (L’ultima eclissi accanto a Kathy Bates), Linda Bassett (East Is East, Calendar Girls), Miriam Margolyes (L’età dell’innocenza, la saga di Harry Potter come professoressa Sprite) ed Emerald Fennel (Camilla in The Crown, Midge in Barbie, sceneggiatrice di Killing Eve, regista e sceneggiatrice di Saltburn e Una donna promettente) . E la voce narrante fuori campo dell’intera serie è Vanessa Redgrave. Sentirle parlare e recitare è un piacere immenso.

Perché Call The Midwife è una serie da non perdere

Non è difficile capire perché questa serie continua ad avere un seguito immenso anche dopo 12 anni. È praticamente impossibile non innamorarsi dei personaggi (prevalentemente femminili, ma anche i protagonisti maschili non sono da meno) ed è altrettanto impossibile non provare un sentimento di partecipazione e di appartenenza alle storie. La sensazione, dopo pochi episodi, sarà quella di essere lì in mezzo a loro, a Poplar, tra case fatiscenti, pub rumorosi, bambini che corrono per strada e odori che arrivano dal porto. Vi sembrerà normale considerare Nonnatus House come una casa lontano da casa, camminare per i corridoi e incontrare Sister Monica Joan che regala qualche meravigliosa perla di saggezza, fumare una sigaretta con Trixie nella sua stanza, farvi trattare bruscamente da Sister Evangelina e farvi offrire una tazza di tè con un sorriso da Sister Julienne e fare due chiacchiere con Fred in giardino.

Fonte : Wired