La Grecia è il primo paese di tradizione cristiano-ortodossa al mondo, e il sedicesimo stato dell’Unione europea, ad aver legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La nuova legge, sostenuta dal primo ministro di centrodestra Kyriakos Mitsotakis, è stata approvata a larga maggioranza con voti dei partiti di opposizione, mentre 51 deputati del partito di governo, Nuova democrazia, si sono opposti.
“La storica riforma che abbiamo approvato oggi renderà migliore la vita di alcuni nostri concittadini”, ha detto Mitsotakis in una dichiarazione riportata dal Guardian. Oltre al matrimonio egualitario, la legge permette alle coppie omosessuali di poter adottare dei figli, equiparando i loro diritti a quelli delle coppie eterosessuali.
La Grecia si unisce così al gruppo di paesi europei composto da Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia che hanno legalizzato il matrimonio tra coppie dello stesso sesso e, escluse Estonia e Slovenia, le adozioni per le famiglie omogenitoriali.
Si tratta di uno storico passo in avanti per i diritti civili, che lascia indietro l’Italia e altri 10 paesi dell’Est Europa dove sono concesse solo le unioni civili o addirittura non esiste alcun riconoscimento legale per le coppie omosessuali. La svolta greca è arrivata circa un mese dopo l’entrata in vigore della legge sul matrimonio omosessuale in Estonia, primo paese dell’ex blocco sovietico a concedere questo diritto alle coppie dello stesso sesso.
Ad opporsi alla riforma, che ha ottenuto 176 voti favorevoli e 76 contrari su 254 parlamentari presenti, sono stati i partiti di estrema destra, i membri più conservatori del partito di Mitsotakis e il Partito comunista di Grecia (Kke). Mentre fuori dal parlamento, le critiche più feroci sono arrivate dai vertici dalla Chiesa ortodossa greca, che hanno minacciato di scomunicare chiunque avesse votato la legge.
Alcune critiche sono però arrivate anche da alcuni partiti progressisti, come Syriza, che hanno contesto il fatto che alle coppie dello stesso sesso non sia stata data la possibilità di accedere alla gestazione per altri, chiamata anche maternità surrogata, che invece è legale per le donne single o per le coppie eterosessuali, sposate o meno. La nuova legge greca, tuttavia, riconosce i figli avuti tramite la gestazione per altri all’estero.
Fonte : Wired