Possiamo aspettarci che Sora abbia le stesse restrizioni di Dall-E 3: non si sarà possibile creare contenuti violenti o pornografici, né tantomeno riprodurre le fattezze di persone reali o lo stile di artisti famosi. Come già succede per il suo generatore di immagini, inoltre, OpenAI fornirà agli utenti un modo per identificare i risultati creati dall’AI. Tuttavia, l’azienda evidenzia che la sicurezza e la veridicità dei risultati sono un problema in evoluzione, che va al di là di una singola società: “La soluzione alla disinformazione comporterà un certo livello di mitigazione da parte nostra, ma anche una comprensione da parte della società e l’adattamento dei social media“, afferma Aditya Ramesh, ricercatore principale e capo del team di Dall-E.
Un altro potenziale problema è rappresentato dalla possibile violazione dei diritti d’autore: “I dati di addestramento provengono da contenuti su cui abbiamo ottenuto una licenza e anche da contenuti disponibili pubblicamente“, dichiara Peebles. In questo senso, va però ricordato la questione centrale di una serie di cause contro OpenAI è proprio la legittimità dell’utilizzo di contenuti “disponibili pubblicamente” ma protetti da copyright per l’addestramento dell’intelligenza artificiale.
Ci vorrà molto tempo prima che la tecnologia text-to-video diventi una minaccia reale per la cinematografia, sempre che questo avvenga. Per ora non è possibile creare film coerenti mettendo insieme 120 clip da un minuto di Sora, dal momento che il modello non risponderà alle richieste nello stesso modo. Ma il limite di tempo dei video non impedirà a Sora e ai programmi simili di rivoluzionare TikTok, i reel e altre piattaforme social: “Per creare un filmato professionale, servono attrezzature molto costose – spiega Peebles –. Questo modello permetterà all’utente medio che fa video sui social media di creare contenuti di alta qualità“.
Per il momento, OpenAI ha l’enorme responsabilità di fare in modo che Sora non diventi un disastro dal punto di vista della disinformazione. Dopodiché, inizierà il lungo conto alla rovescia verso il momento in cui il prossimo Christopher Nolan riceverà un Oscar per aver creato un film con un modello di intelligenza artificiale.
Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired