La strage di Altavilla, indagata anche la figlia di 17 anni: “Ha partecipato alle torture su mamma e fratelli”

Quando Giovanni Barreca eseguiva i “riti purificatori” sulla moglie Antonella e i figli – i cui resti sono stati trovati nella loro casa di Altavilla (Palermo) – anche la figlia Miriam era coinvolta e adesso è sotto indagine. Il retroscena è stato reso noto da Ambrogio Cartosio, procuratore di Termini Imerese nel corso di una conferenza stampa. Gli inquirenti hanno fatto il punto su quanto accaduto in quella che è stata definita la “villetta degli orrori” a pochi chilometri da Palermo. Cosa sappiamo e cosa ancora non è chiaro.

Antonella ha provato a salvare i figli: “Strazio indicibile”

L’orrore è stato scoperto nella notte tra sabato e domenica scorsi quando Barreca chiama i carabinieri dicendo di avere ucciso moglie Antonella Salamone e figli Emanuel e Kevin (5 e 16 anni). Gli inquirenti trovano i resti carbonizzati di Antonella sepolti in giardino, con accanto alcuni suoi oggetti. I cadaveri dei figli sono in casa. Kevin ed Emanuel Barreca prima di essere soffocati sono stati torturati con attizzatoi e catene. 

“Quando ci siamo trovati sulla scena della terribile tragedia è stato uno dei momenti più toccanti della mia vita. Vedere il cadavere di un ragazzo di 15 anni e di un bambino di cinque ridotti in quelle condizioni non è uno strazio che è possibile raccontare senza emozionarsi”, le parole di Cartosio.

La figlia maggiore, Miriam, viene trovata in casa in stato di choc. Padre e figlia parlano subito di esorcismi per cacciare il diavolo. Giovanni Barreca viene arrestato. Con lui in carcere anche Massimo Carandente e Sabrina Fina, amici della coppia il cui ruolo è in fase di accertamento. Per tutti l’accusa è di omicidio plurimo e soppressione di cadavere.

Uno dei punti ancora da chiarire è quando siano avvenuti i delitti. Appare quasi certo che Antonella Salamone sia stata uccisa giorni prima dei figli. Secondo Cartosio “le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”. Delle risposte sulle tempistiche e sulle modalità dei tre delitti potranno arrivare nelle prossime ore, quando saranno eseguite le autopsie.

“Miriam era coinvolta nelle torture” 

Miriam, dipinta dai conoscenti come la figlia prediletta di Giovanni Barreca, “ha partecipato a una serie di riti che sono stati torture sulla madre, Antonella Salamone, e sui fratelli Kevin ed Emanuel. Sembra che la partecipazione alle torture sia stata corale, l’unica che mi sento di escludere è la madre”, spiega Cartosio. Presto per dire cosa accadrà adesso alla ragazza. “Questa valutazione – spiega il procuratore – non compete a noi, abbiamo trasmesso gli atti alla Procura dei minori che farà le sue valutazioni”. Parlando della diciassettenne, Cartosio riferisce di un “turbamento profondo. È una ragazza di non comune intelligenza e sensibilità”.

Triplice omicidio ad Altavilla Milicia lapresse

“Giovanni Barreca in delirio mistico”

Quanto alle motivazioni del triplice omicidio, il fanatismo religioso è la strada maestra. “Giovanni Barreca da anni vive un delirio mistico, dominato da un’accesissima e fanatica religiosità. Questo pesa enormemente sulla famiglia e soprattutto sui suoi figli, i due uccisi nella tragedia, e la terza, Miriam ragazza molto sveglia e intelligente”, spiega ancora Cartosio. “La situazione ha una deriva molto rapida a partire da gennaio – aggiunge – quando sulla scena di questa famiglia compare una coppia di palermitani Sabrina Fina e Massimo Carandente, che vivono anche loro una dedizione religiosa molto particolare che potremmo definire anti satanista”.

Gli inquirenti non escludono che oltre agli indagati ci siano altre persone coinvolte nel massacro di Altavilla: “Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo, e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni per capirlo”.  

L’appello ai giovani: “Denunciate”

Il procuratore Cartosio parla della tragedia di Altavilla come “il massimo dell’immaginazione umana. Questo probabilmente è dovuto a un fenomeno molto diffuso di un modo di concepire la religione molto distorto in una situazione dove ci sono soggetti che si approfittano della debolezza e della vulnerabilità di altri soggetti”. E si rivolge ai giovani: “Il silenzio può essere la propria condanna a morte”. “Nel territorio di nostra competenza si sono verificati in più occasioni delle situazioni che hanno una matrice religiosa distorta – sottolinea – ma secondo noi non avviene solo qui, accade in tutto il territorio nazionale”. 

Fonte : Today