“Tifo Betis”, e la Croazia lo esonera: il clamoroso caso di Robert Jarni

“Per chi farò il tifo? Dopotutto il Betis è il mio club, ho trascorso tre anni meravigliosi lì e non ho mai giocato nella Dinamo. Non so chi potrebbe biasimarmi per questo”. Così parlo Robert Jarni, che nelle interviste rilasciate a Revelo e Večernji aveva espresso il suo apprezzamento nei confronti della formazione di Siviglia, menzionando i suoi trascorsi con la maglia biancoverde ed auspicando il passaggio del turno degli spagnoli nello spareggio di Conference League contro la Dinamo Zagabria. Presa di posizione del tutto legittima, ma che non è proprio andata giù alla Federcalcio croata, che ha deciso di sospendere con effetto immediato la collaborazione con il tecnico, che ha aveva assunto l’incarico di commissario tecnico della Nazionale Under 17 nell’agosto del 2022.

“Il comitato esecutivo dell’HNS (l’organo che disciplina l’attività calcistica in Croazia) sostiene il diritto di ogni individuo, compresi tutti i calciatori, compresi i giocatori della nazionale, di sostenere qualunque club vogliano – si legge nella nota stampa – anche contro i club croati in Europa, anche se tale pensiero non è considerato auspicabile. Tuttavia, HNS ha una posizione molto chiara sul fatto che standard più elevati si applicano a tutti i selezionatori croati e che è inappropriato, indesiderabile e inammissibile per una persona alla guida di una squadra nazionale croata sostenere apertamente qualsiasi club croato in una competizione europea. Promuovere l’unità all’interno della famiglia calcistica croata è una condizione senza la quale nessuna squadra nazionale croata può essere gestita con successo. I selezionatori delle formazioni croate hanno il compito chiaro di promuovere l’unione, la cooperazione, il rispetto e la fiducia reciproca tra tutti i club croati, per questo HNS considera questo tipo di decisione l’unica corretta per proteggere l’unità della famiglia calcistica croata”.

Chi è Robert Jarni

Robert Jarni, che compirà 56 anni il prossimo 26 ottobre, è conosciuto dagli appassionati italiani per aver militato dal 1991 al 1995 in Italia, indossando le casacche di Bari, Torino e Juventus. Laterale sinistro, ha successivamente lasciato la Serie A per trasferirsi nella Liga, dove ha collezionato oltre 150 presenze prevalentemente con il Real Betis, ma anche con Real Madrid e Las Palmas, prima di chiudere la carriera nel massimo campionato greco con il Panathinaikos. Ha difeso i colori della nazionale croata con cui è sceso in campo 81 volte (conquistando anche il bronzo ai Mondiali del ‘98) e vanta il singolare record costituito dalla convocazione anche nella nazionale di calcio a 5 del suo paese, con la quale ha disputato due partite. Come tecnico ha allenato l’Hajduk Spalato e pilotato le selezioni croate Under 19 ed Under 20, prima dell’incarico di ct dell’Under 17 che ha guidato ai campionati europei di categoria lo scorso anno.

Fonte : Today