Gli inquirenti stanno cercando di recuperare il contenuto del cellulare che Giovanna Pedretti aveva nel giubbotto quando si è suicidata: un primo dispositivo in dotazione alla donna, analizzato da un consulente informatico, non avrebbe dato riscontri positivi.
Giovanna Pedretti
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La risposta, forse, sta tutta nel secondo cellulare di Giovanna Pedretti, ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata morta nel fiume Lambro lo scorso 14 gennaio dopo essere diventata protagonista di un vero e proprio caso mediatico. La Procura di Lodi, che indaga per istigazione al suicidio, sta cercando infatti di recuperare il contenuto del dispositivo che la donna aveva nel giubbotto quando si è suicidata: un primo cellulare in dotazione alla titolare della pizzeria Le Vignole, analizzato da un consulente informatico, non avrebbe dato riscontri positivi.
La recensione del ristorante
Proseguono insomma gli accertamenti degli inquirenti, il cui scopo è capire se ci siano effettivi elementi per un’eventuale istigazione al suicidio e allo stesso tempo risalire alla genesi del commento discriminatorio. Ovvero un post, diffuso sui social dalla stessa ristoratrice nei primi giorni del 2024, in cui la stessa rispondeva per le rime a un cliente che stigmatizzava la presenza di disabili e gay ai tavoli della pizzeria lodigiana (“Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, c’era anche un ragazzo in carrozzina… mi spiace ma non mi sono sentito a mio agio”, il testo della recensione).
Un fatto ripreso dalla stampa nazionale e finito al centro di un polverone social, dove erano via via comparse accuse a Giovanna Pedretti di aver confezionato la recensione, sfruttando buoni sentimenti e l’indignazione dei clienti per farsi pubblicità. Dopo un paio di giorni, la morte della donna.
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La pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano chiusa dopo un mese
La pizzeria Le Vignole che la donna gestiva insieme al marito Nello a Sant’Angelo Lodigiano, nota ben prima della drammatica vicenda per l’iniziativa della “pizza sospesa” in favore delle persone disabili, resta intanto chiusa al pubblico. Dopo un mese le serrande del locale sono ancora abbassate, mentre i familiari di Giovanna Pedretti si sono blindati in un lunghissimo silenzio.
Fonte : Fanpage