Nel 2024 l’Italia crescerà meno di quanto ha previsto il governo Meloni. La Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita dell’Eurozona, aggiustandole anche per l’Italia. Verso il 2025 è previsto un graduale miglioramento, anche se il commissario Ue per l’economia Paolo Gentiloni ha avvertito che “l’incertezza rimane eccezionalmente elevata per le “prolungate tensioni geopolitiche”, anche per il “rischio di un ulteriore ampliamento della crisi in Medio Oriente”. Le opposizioni sono in agitazione e avvertono: se lo scostamento sarà consistente servirà una manovra correttiva di bilancio.
Perché il governo Meloni ha “sbagliato i conti” sull’economia
La Commissione prevede una crescita del Pil italiano dello 0,7 per cento, rivedendo al ribasso le stime di novembre che parlavano di una crescita delo 0,8%. Per il 2025 le previsioni sono invece confermate e prevedono il Pil che salirà dell’1,2%. Tutto dipenderà da riforme, contesto internazionale e attuazione del Pnrr. L’Italia ha dati “nella media europea e quindi può aver fiducia” in una ripresa dell’attività, ma “è molto importante l’insieme di riforme e di investimenti del Pnrr”, ha detto Gentiloni.
Il governo Meloni, nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef) 2023 prevedeva una crescita dell’1 per cento per il 2024. La previsione si è dunque rivelata ottimistica, sovrastimando la crescita dello 0,3 per cento. I numeri della Nadef di settembre rivedevano già al ribasso le previsioni del Def di aprile in “via prudenziale”.
Come fattori decisivi di crescita, o decrescita, il governo individuava il rientro dell’inflazione, il Pnrr e lo scenario internazionale. In generale, anche nella zona euro le previsioni sono al ribasso e ci si aspetta un’economia in espansione dello 0,8% nel 2024 (dall’1,2% atteso in precedenza), mentre nell’Ue il Pil è atteso a +0,9% nel ’24 (da +1,3%).
L’Italia farà peggio di Francia (+0,9%) e Spagna (+1,7%), ma meglio della Germania che salirà di un contenuto +0,3%, con un netto taglio delle stime precedenti (+0,8%). Nel 2024, l’Italia sarà 21esima per aumento del Pil tra gli Stati membri dell’Unione Europea.
“Ciascuno di noi deve affrontare anche i problemi” che ha “in casa”, di “riforme e investimenti e non soltanto guardare all’andamento dei vicini, come ogni tanto è stato fatto a danno dell’Italia”, ha aggiunto il commissario Gentiloni.
Enrico Borghi a Today.it: “Governo obbligato a manovra correttiva”
“Avevamo manifestato preoccupazioni, circa una possibile sovrastima da parte del governo della crescita del prodotto interno lordo”, ha detto il senatore di Italia Viva, Enrico Borghi, a Today.it. Tra le opposizioni al governo Meloni circola la cifra di 10 miliardi di euro: “Renzi stesso aveva fatto una battuta dicendo che servivano almeno 18 miliardi e qualcuno aveva detto ‘no stai esagerando’. La verità invece è che a questo punto siamo in presenza di un documento ufficiale dell’Unione Europea che di fatto obbliga il governo a una manovra correttiva, nel senso che l’impatto di questa stima sui conti italiani determina uno sbilanciamento di 10 miliardi di parte corrente” dice il senatore.
“Quindi è evidente che noi chiediamo due cose: un’operazione verità da parte del governo che riconosca che le cose che avevamo detto noi durante la discussione della legge di bilancio erano tutt’altro che sparate – dichiara Borghi – e soprattutto, a questo punto, come intende far fronte a questo fabbisogno improvviso”.
Per il senatore di Italia Viva questi “dieci miliardi non sono pochi e tutto questo dovrà essere sommato nel tendenziale con l’esigenza del rientro sul debito stabilita dalle nuove regole Ue. È chiaro che a questo punto è evidente il motivo della privatizzazione e della svendita di alcuni asset di partecipazioni strategiche. Il governo si appresta a fare cassa”, riferendosi alla vendita di quote delle partecipate dello Stato come Eni e Poste italiane.
Che cosa è la “manovra correttiva”
La “manovra correttiva” non è espressamente prevista dall’ordinamento italiano ma nei fatti può essere necessario ricorrervi. Con questa espressione si indica un provvedimento normativo del governo fatto per intervenire sulle scelte di politica economica dichiarate nella precedente manovra finanziaria.
Grazie alla manovra correttiva si impedirebbe un mancato rispetto dei saldi di bilancio, in presenza di squilibri significativi. Una situazione di questo tipo si era verificata nel 2011
Fonte : Today