Recessione tecnica, cosa vuol dire

Un sorpasso inaspettato. Come riporta l’agenzia Ansa, l’economia del Giappone è entrata in recessione tecnica e il paese nipponico ha così lasciato il terzo gradino del podio delle superpotenze mondiali alla Germania, che è dunque adesso la terza economia del pianeta dopo Stati Uniti e Cina.

Per valutare lo stato di salute delle economie, già negli anni ‘60 analisti di mercato e addetti ai lavori hanno adottato metodi convenzionali per stabilire in tempi brevi se una recessione fosse o meno in atto, In questo senso, come spiega Il Sole 24 Ore, furono individuati alcuni parametri, definiti “regole del pollice” e utili proprio a distinguere tale fase del ciclo economico da una breve e transitoria difficoltà.

Le “regole del pollice”

La regola principale, l’unica sopravvissuta, è quella della flessione del pil (prodotto interno lordo) per due trimestri, che si concentra di fatto sulla durata del declino dell’attività economica di un paese. Altre, finite nel dimenticatoio, sono la flessione per sei mesi della produzione industriale, il calo dell’1,5% del pil, quello del 15% dell’occupazione (esclusa quella agricola), l’aumento del 2% e oltre il 6% della disoccupazione. Ci sono poi l’aumento della disoccupazione nel 75% dei settori economici (sempre esclusi quelli agricoli) e l’aumento della stessa di almeno il 2% per almeno dodici mesi.

In tutti questi casi si parla di recessione tecnica. L’analisi compiuta per definirla è infatti provvisoria e la fase economica non può essere ritenuta conclamata. L’unica certezza è che non si tratti di un semplice sbandamento. Come nel caso del Giappone, che nel periodo tra ottobre e dicembre ha visto il proprio pil contrarsi dello 0,1% e nel trimestre precedente aveva già subito il tal senso un -0,7%. Questi dati, in contrasto peraltro rispetto al +0,4% atteso dagli analisti, hanno sancito l’ingresso del paese del Sol levante in recessione tecnica e il sorpasso della Germania.

Fonte : Wired