Asteroidi, per la prima volta abbiamo trovato molecole d’acqua

Finora non eravamo riusciti a capire se si trattava di acqua o di un suo stretto parente, l’idrossile. Ma oggi abbiamo finalmente una risposta certa: su due degli asteroidi esaminati dai ricercatori del Southwest Research Institute, un’organizzazione di ricerca indipendente con sede in Texas, ci sono molecole d’acqua. A raccontarlo sono stati gli stessi ricercatori che, servendosi dei dati dello Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (Sofia), un progetto congiunto tra la Nasa e il Centro aerospaziale tedesco (Dlr) e ormai in pensione, hanno per la prima volta dimostrato la presenza di molecole d’acqua sulla superficie degli asteroidi. Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista Planetary Science Journal.

L’analisi sugli asteroidi

Nella ricerca, il team si è concentrato su quattro asteroidi (Iris, Parthenope, Melpomene e Massalia) ricchi di silicati e ha utilizzato lo strumento Forcast (Faint Object InfraRed Camera) per riuscire a isolare le firme spettrali nel medio infrarosso indicative dell’acqua molecolare. Dalle successive analisi è emerso che di questi, due asteroidi, chiamati Iris e Massalia, hanno mostrato una specifica lunghezza d’onda della luce che indica la presenza di molecole d’acqua sulla loro superficie. “Gli asteroidi sono residui del processo di formazione planetaria, quindi la loro composizione varia a seconda di dove si sono formati nella nebulosa solare – ha spiegato l’autore principale dello studio, Anicia Arredondo -. Di particolare interesse è la distribuzione dell’acqua sugli asteroidi, perché può far luce su come l’acqua è arrivata sulla Terra”.

La distribuzione dell’acqua

Ricordiamo che gli asteroidi silicati anidri, o secchi, si formano vicino al Sole, mentre i materiali ghiacciati si sviluppano più lontano dalla nostra stella. Questo perché si pensa che l’acqua presente sulla superficie degli oggetti nel Sistema solare interno evapori a causa del calore del Sole. Comprendere, quindi, la posizione e la composizione degli asteroidi ci aiuta a capire come i diversi materiali nello Spazio sono stati distribuiti e si sono evoluti. In particolare, la distribuzione dell’acqua nel nostro Sistema solare fornirà preziose informazioni su come sia stata distribuita in altri sistemi solari e, poiché è necessaria per la vita sulla Terra, ci indicherà dove cercare altre potenziali forme di vita, sia nel nostro Sistema solare che al di fuori.

Acqua sulla Luna

Sebbene le molecole d’acqua siano state precedentemente rilevate in campioni di asteroidi riportati sulla Terra, questa è la prima volta che molecole d’acqua vengono trovate sulla superficie di un asteroide nello Spazio. “Abbiamo rilevato una caratteristica che è inequivocabilmente attribuita all’acqua molecolare sugli asteroidi Iris e Massalia -ha commentato Arredondo -. Abbiamo basato la nostra ricerca sul successo del team che ha trovato acqua molecolare sulla superficie illuminata dal sole della Luna. Abbiamo pensato che avremmo potuto usare Sofia per trovare questa firma spettrale su altri corpi”.

Sofia, come vi abbiamo raccontato, ha rilevato molecole d’acqua in uno dei più grandi crateri nell’emisfero meridionale della Luna. Precedenti osservazioni sia della Luna che degli asteroidi avevano rilevato qualche forma di idrogeno, ma non erano in grado di distinguere tra l’acqua e il suo parente chimico stretto, l’idrossile. Gli scienziati hanno rilevato che l’equivalente di una bottiglia d’acqua da 12 once (meno di mezzo litro) è intrappolata in un metro cubo di terreno sparso sulla superficie lunare, legata chimicamente ai minerali.

La ricerca d’acqua continua

L’abbondanza di acqua trovata negli asteroidi è coerente con l’acqua trovata sulla Luna e mostra che l’acqua può essere legata a minerali o altri materiali. “Sulla base della forza della banda delle caratteristiche spettrali, l’abbondanza di acqua sull’asteroide è coerente con quella della Luna illuminata dal Sole – ha detto Arredondo -. Allo stesso modo, sugli asteroidi, l’acqua può anche essere legata ai minerali così come adsorbita dai silicati e intrappolata”. Il prossimo passo dei ricercatori è quello di esaminare altri 30 obiettivi per migliorare la nostra comprensione sulla distribuzione dell’acqua nel Sistema solare. E hanno intenzione di utilizzare il potentissimo James Webb Telescope della Nasa per indagare su alcuni di questi.

Fonte : Wired