I Nirvana saranno per sempre nel cuore di Dave Grohl. Anche se non è stato uno dei membri fondatori, Dave ha giocato una parte fondamentale nella storia della band, che da oscuro gruppo grunge è diventato la rappresentazione di una intera decade. Anche dopo tutti questi anni, per Dave la loro musica è ancora troppo sacra da suonare.
Quando una band si scioglie, i membri del gruppo in genere continuano a tenere viva l’anima della band suonando il loro catalogo. Tuttavia, nel caso dei Nirvana, gli ex compagni di band di Kurt Cobain hanno deciso di lasciare i loro brani nel passato. Dopo tutto, l’insostituibile Cobain scrisse e cantò quei pezzi, e questo non sarebbe possibile replicarlo su un palco.
Da quando i Nirvana si sono divisi, Krist Novoselic e Grohl hanno tentato di scrivere qualcosa di nuovo piuttosto che adagiarsi sul passato. Quando i Foo Fighters hanno iniziato i loro tour, sarebbe stato facile per Grohl buttarci dentro qualche brano dei Nirvana. Anche se molte persone andavano a sentirli proprio per il legame di Grohl con i Nirvana, il cantante dei Foos non ha mai ceduto alla tentazione di farlo.
Sono due capitoli della sua carriera che Grohl pensa non vadano sovrapposti. Vista la fine drammatica dei Nirvana, il batterista aveva bisogno di staccarsi dal suo passato e voltare pagina. Il progetto iniziò come meccanismo di difesa nei momenti più bui e l’ultima cosa che poteva servirgli era ricordare il suo amico scomparso mentre era sul palco.
Durante una conversazione avuta con con Ringo Starr all’interno di un’intervista per il magazine Rolling Stone nel 2019, Grohl aveva detto: “La cosa che ha salvato la mia vita è stata la musica” prima di spiegare perché suona i brani dei Nirvana solo in rarissime occasioni.
“Ho suonato alcuni pezzi dei Nirvana forse un paio di volte negli ultimi 26 anni. In un certo senso, sono off-limits purtroppo. Ci sono state delle occasioni, come la Rock & Roll Hall of Fame o uno show due anni fa, dove abbiamo avuto modo di suonarle. Ed è stato strano, perché ti sembra di essere tornato insieme ai tuoi amici, ma c’è qualcosa che manca”.
“Abbiamo registrato una canzone con Paul una volta: io, Pat Smear e Krist Novoselic. Ed è stato incredibile per noi tre suonare di nuovo insieme; tutto calzava a pennello. Così facile. Un paio di downbeats, e tutto somigliava ai Nirvana di quando io e Krist suonavamo insieme. Nessuno è capace di rifare quel suono. Così per i primi 20 minuti stavamo suonando io Krist e Pat, è un sogno. Poi ho realizzato ‘Oh, ma c’è anche Paul’”.
Senza Cobain non ci sono i Nirvana. Mentre le esibizioni dal vivo occasionali, come la Rock and Roll Hall of Fame, sono ancora un’occasione accettabile per Dave, se i Nirvana andassero in tour con qualcun altro alla voce probabilmente tradirebbero la loro eredità e andrebbero contro tutto ciò che Cobain rappresentava.
Fonte : Virgin Radio