Più che insoddisfazione, curiosità che si è esaurita: a giudicare dai post sui social network (soprattutto su Threads e Twitter), un numero che pare consistente di primi acquirenti del Vision Pro starebbero restituendo i loro dispositivi ad Apple.
Non perché siano rotti o non funzionanti, sia chiaro: come molte altre aziende, anche quella di Cupertino permette il reso entro 14 giorni dall’acquisto, “no questions asked”, cioè senza dover fornire particolari spiegazioni. Che è quello che sta succedendo negli Stati Uniti.
Apple Vision Pro e la voglia di apparire
La maggior parte di quelli che hanno annunciato e comunicato la restituzione sui social, da quel che abbiamo potuto verificare, danno soprattutto due spiegazioni: il peso e le ridotte occasioni d’uso. È probabile che ce ne sia pure una terza, cioè appunto la curiosità e il desiderio di mettere in mostra il dispositivo.
Online c’è stata una vera e propria invasione di video (molti dei quali anche di dubbia autenticità) di persone che si facevano filmare mentre andavano in giro con il Vision Pro addosso, in un bar, al ristorante, in metropolitana e così via: sono video che su TikTok hanno funzionato bene o benissimo, portato una marea di views e tanta attenzione. E la politica di reso di Apple ha permesso di ottenere tutto questo a costo zero: si fa l’acquisto, si prova il prodotto, lo si usa per vantarsi sui social, lo si rende, si hanno i soldi indietro.
Lo si rende (e qui si arriva alle due ragioni principali) perché sarebbe scomodo da indossare e anche troppo costoso per quello che ci si può fare.
Il primo punto, evidenziato anche da molti youtuber statunitensi, ha a che fare non tanto con il peso del dispositivo (circa 650 grammi, più o meno come il Meta Quest 3) quanto con la distribuzione di questo peso, tutto spostato sulla parte frontale. Pesa sul naso, insomma. Di più: da quel che emerge da molti test, la fascia di sostegno che si vede negli spot e nel materiale promozionale di Apple, quella bella, di materiale pregiato e realizzata con cura maniacale, aumenterebbe ulteriormente il disagio e non sarebbe adeguata a supportare efficacemente il Vision Pro sul lungo periodo. Tant’è che Apple (Apple, che di solito regala niente) ne include nella confezione un’altra, meno bella e di cui si parla poco ma più pratica, con un allaccio intrecciato simile a quella usata dal Quest 3.
Legati a questa scomodità ci sarebbero altri problemi: mal di testa, dolore al collo, senso di nausea, occhi arrossati o che bruciano, anche dopo poche decine di minuti di utilizzo. Va detto che è un problema comune anche ad altri visori per la realtà aumentata o virtuale, come sa chi li ha usati. Con la differenza che però gli altri non costano 3500-4000 dollari.
Poche app per Apple Vision Pro?
L’altro punto, che combinato con il precedente rende il prodotto meno appetibile di quello che si poteva ipotizzare all’inizio, è la scarsità di occasioni d’uso: almeno per il momento, ci sono pochi giochi, poche app dedicate, pochi software professionali che possano giustificare una spesa del genere.
La sensazione, secondo alcune testimonianze, è che portare a termine un lavoro usando il Vision Pro sia più faticoso che farlo con mouse e tastiera: “Molto più figo, ma anche più faticoso”, si legge in alcuni post sui social.
Abbiamo scritto “almeno per il momento” perché è così che è: parecchi di quelli che hanno annunciato il reso di Apple Vision Pro si sono detti interessati a mettere le mani su un’eventuale prossima generazione, con l’idea che forse il prodotto sia arrivato troppo presto sul mercato.
Inoltre, non è improbabile che in futuro il problema della scarsità di applicazioni sparisca: Cisco ha svelato proprio in questi giorni una nuova versione della sua app Webex progettata appunto per il Vision Pro, con cui “poter partecipare a riunioni da remoto in maniera immersiva e tridimensionale, con la possibilità di utilizzare le mani per aprire e chiudere altre applicazioni nella realtà virtuale”, oltre ad avere funzionalità come Persona e Audio Spaziale. Secondo quanto spiegato, è già disponibile nell’App Store di visionOS. Solo per quelli che non hanno restituito il visore, ovviamente.
Fonte : Repubblica