Il governo si prepara a rivedere l’Isee, lo strumento che misurare la condizione economica delle famiglie e il cui calcolo costituisce molto spesso una condicio sine qua non per l’accesso a determinati bonus o prestazioni sociali. Due le novità allo studio: la prima riguarda l’esclusione del tetto Isee delle somme di denaro, fino a 50mila euro, investite in buoni del tesoro (Btp). La seconda, al momento solo una possibilità, punta a depennare dal calcolo alcune voci che fanno reddito, come la prima casa e l’assegno unico per le famiglie. Ma andiamo con ordine.
I titoli di Stato fino a 50mila euro fuori dall’Isee
L’idea di escludere dal calcolo i titoli di Stato fino a 50mila è dello stesso governo e mira evidentemente a rendere più conveniente l’acquisto di Btp. La novità sembra destinata ad andare in porto in tempi brevi. La misura era stata già inserita nella legge di Bilancio, se non che a metà gennaio l’Inps ha spiegato che l’entrata in vigore del provvedimento non era immediata “essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento sulla disciplina dell’Isee”.
Ora però il provvedimento è pronto. E il governo vuole procedere in fretta anche in vista del collocamento del prossimo Btp Valore. Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Giorgetti ha fatto sapere che il decreto “è già stato trasmesso” al ministero del Lavoro, “il quale ha concluso le attività istruttorie di competenza e trasmetterà a brevissimo, per il completamento del suo iter, al Consiglio di Stato per l’acquisizione del parere”. I tempi dunque si annunciano brevi, tanto che lo stesso Giorgetti ha detto che “l’iter appare particolarmente veloce”.
Prima casa e assegno unico: pressing sul governo per rivedere i calcoli Isee
Quanto alla possibilità di togliere dal calcolo altre voci che concorrono a “gonfiare” l’Isee, la richiesta arriva dalle associazioni del “terzo settore” che hanno sollevato il problema di quelle entrate che pur non costituendo reddito Irpef finiscono nella dichiarazione sostitutiva. E finiscono per tagliare fuori le famiglie da altri bonus e prestazioni sociali. Tra queste voci rientra anche l’assegno unico, ma non solo. Mercoledì al ministero dell’Economia c’è stato un incontro tra i viceministri Maria Teresa Bellucci e Maurizio Leo e il Forum delle Associazioni Familiari, il cui presidente, Adriano Bordignon, ha messo l’accento sulla necessità di rivedere i limiti dell’Isee “soprattutto in merito alle scale di equivalenza utilizzate, al pesante impatto della prima casa, all’utilizzo dei redditi netti anziché lordi, ma anche per molto altro”.
Oggi il valore della prima casa non viene calcolato solo se, al netto del mutuo residuo, è inferiore alla soglia di 52.500 euro “incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo”. Quanto all’assegno unico, fino all’anno scorso venivano conteggiati nell’Isee gli assegni familiari, ma non le detrazioni per i figli a carico. Ora le due misure sono confluite. E il problema si è ingigantito. Il governo si è detto disponibile a ragionare su una riforma. L’impegno, spiegano in una nota i viceministri, è “di continuare a lavorare per trovare soluzioni efficaci e in grado di supportare le famiglie”. Il tavolo, assicurano, tornerà a riunirsi molto presto con l’obiettivo di “rivedere alcuni aspetti della disciplina Isee che hanno un impatto negativo sulla vita delle famiglie”.
Fonte : Today