Donne, gli stereotipi di genere che ostacolano la carriera universitaria

Gli uomini sono “brillanti e intelligenti”, mentre le donne “laboriose e diligenti”. Stereotipi che compaiono dove non ce lo si aspetta: nelle lettere di referenza scritte dagli sponsor di giovani candidati per posizioni di dottorato in economia e finanza aperte in Italia. A tirar fuori quelli che sono dei veri e propri bias di genere sono due ricercatrici di Banca d’Italia, Audinga Baltrunaite e Lucia Rizzica, che hanno passato in rassegna le lettere spedite a due centri di ricerca italiani in dieci anni da docenti-sponsor di tutta Europa. Un lavoro monstre che ha permesso di creare un dataset con lettere e curricula anonimizzati di 8mila dottorandi di diversi paesi che hanno fatto domanda per una posizione accademica nel nostro Paese.

Oltre a identificare le abilità con aggettivi diversi, rilevano le ricercatrici, “è più probabile che i candidati di sesso femminile abbiano consulenti di sesso femminile, generalmente più giovani e meno affermati nella comunità accademica”, e che ottengano un numero inferiore di lettere, sia perché hanno meno sponsor sia perché è più alta l’incidenza di chi non invia la lettera quando dovrebbe”.

Non si tratta di problemi marginali perché, come evidenziano Baltrunaite e Rizzica, la ricerca dimostra che “il modo in cui si parla dei candidati è significativamente correlato al loro successo nella professione economica”. Quindi: attenzione all’uso delle parole. “Queste differenze nelle caratterizzazioni dei candidati – si legge nel paper pubblicato da Palazzo Koch – non sono spiegate da differenze intrinseche tra candidati uomini e donne” e, per fortuna, non sono nemmeno richieste dal mercato perché quando è possibile competere i risultati sono in linea. Discendono solo da stereotipi di genere impliciti che resistono da decenni.

E per di più, rilevano le ricercatrici, “solo gli uomini tendono a parlare in modo diverso dei candidati” in base al sesso per via di “pregiudizi impliciti che i professionisti senior dell’economia possono avere”. Le donne, spiegano, “non fanno differenze in base al sesso del candidato” ma purtroppo le sponsor di sesso femminile sono decisamente meno di quelle di sesso maschile: nel 2019 erano il 15%, contro il 28% delle donne che avevano fatto domanda per un posto di dottorato.

Fonte : Wired