Terra, tutto l’amore per il pianeta nelle storiche immagini dallo Spazio

Era il 14 febbraio 1990, quando partì la Voyager 1. La sonda aveva abbandonato il suo ultimo obiettivo, Titano, nel 1980 e la sua compagna gemella aveva da poco concluso il Grand Tour planetario che l’aveva portata a visitare i giganti ghiacciati Urano e Nettuno alla fine degli anni ‘80. Con il sorvolo di Titano, la Voyager 1 aveva abbandonato per sempre il piano su cui orbitano i pianeti, raggiungendo la velocità di fuga dalla gravità del Sole. Carl Sagan chiese alla Nasa di far ruotare un’ultima volta quella sonda e per l’ultima volta accendere la sua fotocamera. Da quella posizione privilegiata, a una distanza di oltre 6 miliardi di chilometri, la Voyager 1 ruotò, e immortalò la Terra dalla distanza più grande da cui mai l’abbiamo guardata. Nacque così la Pale Blue Dot, una delle immagini più importanti della storia dell’esplorazione spaziale, una dichiarazione d’amore al nostro pianeta che si palesava, anche da quella distanza, come il punto di luce più bello che potessimo immaginare. E non è stata l’unica dichiarazione arrivata da lontano…

Fonte : Wired