15 cantinette da vino economiche per bere bene senza svenarti

(Ultimo aggiornamento: febbraio 2024)

Le cantinette per il vino fanno parte della nuova schiera di elettrodomestici lifestyle che portano nelle case di tutti strumenti fino a qualche anno fa presenti solo nelle dimore extra lusso. Chi avrebbe detto infatti che con una spesa piuttosto contenuta ci si sarebbe potuti appassionare all’enologia potendo contare su una cantinetta domestica economica ma affidabile? Anche alcuni dei modelli più abbordabili sono ormai in grado di conservare le bottiglie alla giusta temperatura e tenerle al riparo dalla luce e dagli odori – tra i principali responsabili del deterioramento del vino.

Data l’abbondanza di proposte, diversificate per dimensioni, distribuzione delle bottiglie e funzioni, questi sono ormai elettrodomestici capaci di adattarsi a ogni cucina. Tra proposte a incasso e free standing, abbiamo radunato nella gallery che segue le migliori 15 soluzioni del momento sotto i 500 euro. Ma come trovare quella perfetta per le proprie esigenze? Ecco una piccola guida orientativa.

Come scegliere la cantinetta per il vino

Quali che siano i fondi a disposizione, gli aspetti fondamentali da prendere in condiderazione per valutare l’acquisto di un modello rispetto a un altro sono sostanzialmente cinque.

  • La capacità, vien da sé, è un fattore determinante. I modelli più economici e meno ingombranti arrivano a contenere da 10 a circa 20 bottiglie, mentre la media di questi prodotti si attesta tra le 20 e le 50. Andando più in alto con il conto ci si avvicina a prodotti di livello professionale, che non è infrequente trovare all’interno di ristoranti ed esercizi commerciali. A volte questa misura è espressa in litri, intesi come volume totale del vano refrigerato.
  • Il numero di zone di conservazione è un altro aspetto da non sottovalutare. I modelli più economici in generale mantengono ogni zona del vano interno alla medesima temperatura, ma non mancano le unità che permettono di impostare due temperature di conservazione diverse — per mantenere a livello ottimale sia i vini rossi che quelli bianchi.
  • Le cantinette da vino si differenziano anche per tecnologia di raffreddamento. Quelle termoelettriche, più semplici e abbordabili, raffreddano l’interno sfruttando il ricircolo dell’aria; quelle a compressore potenziano questo effetto con il ricircolo di un liquido refrigerante, come un vero e proprio frigorifero. Sono i modelli maggiormente in grado di assicurare temperatura costante in ogni condizione climatica.
  • Un’altra caratteristica da prendere in considerazione è la rumorosità del dispositivo, espressa in decibel: questo valore permette di sapere in anticipo se la cantinetta da vino può essere posizionata in stanze vicino a quella da letto, se disturberà la lettura in un salotto silenzioso o se i presenti faranno fatica perfino a notarne la presenza anche nel silenzio assoluto.
  • Tra gli ultimi aspetti da non sottovalutare ci sono i consumi — soprattutto in questo periodo. Trattandosi di un prodotto che consuma energia 24 ore su 24, questo valore influisce direttamente sulla bolletta di casa. Da questo punto di vista l’etichetta della classe energetica aiuta a isolare i prodotti più efficienti.

Come le abbiamo scelte

Le cantinette da vino economiche che abbiamo scelto per questa gallery soddisfano i principali criteri che abbiamo visto insieme (bassa rumorosità e consumi contenuti in primis) e soddisfano le esigenze di conservazione delle bottiglie con caratteristiche diverse tra loro. Ci sono le mini per conservare l’essenziale senza occupare troppo spazio, quelle che hanno una capacità maggiore, quelle che consentono di impostare una sola temperatura e i modelli dotati di zone di conservazione separate. Tutte e 15 si trovano nella prima fascia di prezzo che va dai 150 ai 500 euro. Chi cerca altri elettrodomestici per rinnovare la propria cucina, potrebbe trovare ispirazione nella nostra sezione apposita sul tema, con gallery dedicate a impastatrici planetarie, estrattori di succo e molto altro.


Fonte : Wired