Missili ipersonici Zircon, la Russia potrebbe averli usati per la prima volta

La Russia potrebbe aver lanciato per la prima volta i missili ipersonici Zircon in Ucraina. Si tratta dell’ultimo modello di arma di questo tipo sviluppato da Mosca. I missili da crociera ipersonici Zircon sono in grado di viaggiare a una velocità almeno cinque volte superiore a quella del suono e descritti dal Cremlino come invincibili e impossibili da abbattere.

La notizia è stata data da Oleksandr Ruvin, direttore dell’Istituto di ricerca scientifica per gli esami forensi di Kyiv, sul suo canale Telegram. I ricercatori hanno esaminato i detriti lasciati dai missili che hanno colpito la capitale e altre città ucraine durante la prima settimana di febbraio 2024, trovando componenti e parti dalle caratteristiche simili al tipo di armi in questione, tra cui la scritta 3L22, simile al codice 3M22 con cui il missile è stato reso noto al pubblico.

Una differenza importante che, assieme alle analisi preliminari dei detriti, hanno fatto sorgere il dubbio che si tratti di un altro missile ipersonico, forse una versione più economica degli Zircon, dato che sembra sia stato assemblato recentemente, stando a quanto riportato da Ruvin. Inoltre, secondo i ricercatori, l’arma non soddisferebbe “le caratteristiche tattiche e tecniche dichiarate dal nemico”.

Infatti, in base alle dichiarazioni dal governo russo indicate in un report del Congresso degli Stati Uniti, i missili ipersonici Zircon dovrebbero raggiungere la velocità Mach 9 di oltre 11mila chilometri all’ora, circa 9 volte la velocità del suono, e trasportare testate esplosive tra i 300 e 400 chili di peso. Ma le analisi sul luogo dell’impatto e sui detriti non combaciano con le aspettative dovute a queste caratteristiche.

Un missile da crociera ipersonico è più preciso di un normale missile balistico, avendo ali che permettono di seguire una traiettoria guidata e il motore sempre acceso durante il volo. Gli Zircon sono progettati per essere lanciati da navi e sottomarini, per colpire obiettivi mobili sia marini che terrestri a una distanza tra i 600 e i 1.500 chilometri in tempi brevissimi. Ciò li rende particolarmente pericolosi, perché riducono di molto il tempo a disposizione dei sistemi antimissile per intercettarli.

Fonte : Wired