Cresce in Cina l’uso di tablet AI tra gli studenti delle scuole elementari e medie. Secondo quanto riportato dalla testata Rest of World, sono tantissimi i genitori che stanno scegliendo di acquistare dispositivi alimentati dall’intelligenza artificiale per aiutare i figli a migliorare il proprio rendimento scolastico. Non a caso, aziende come iFlytek e Baidu stanno riscuotendo un enorme successo grazie alla vendita di tablet progettati per l’apprendimento. L’iFlytek T20 Pro, per esempio, è un modello particolarmente apprezzato dalle famiglie cinesi: all’apparenza sembra un iPad, ma esegue una versione modificata di Android, che impedisce ai bambini di scaricare giochi o altre applicazioni legate all’intrattenimento.
Al loro posto, però, il tablet fornisce una serie di app pensate per l’apprendimento, tra cui un chatbot per conversazioni in inglese e e un software OCR – riconoscimento ottico dei caratteri – che pare essere in grado di scansionare e valutare gli elaborati scritti a mano proprio come farebbe un insegnante. Ma l’iFlytek T20 Pro non è solo tablet AI che sta spopolando tra le famiglie cinesi. Il mercato dei dispositivi educativi sta letteralmente esplodendo nel paese, tanto che potrebbe arrivare a valere ben 20 miliardi di dollari nel 2026. E se questa crescita, da un lato, è da ricondurre all’importanza di un’educazione di livello per poter accedere alle università cinesi, dall’altro è da ricollegare alla repressione del tutoraggio da parte del governo, che negli ultimi anni ha revocato moltissime licenze alle società del settore, facendo schizzare i prezzi dei tutor alle stelle e costringendo i genitori a ripiegare su soluzioni alternative, come i tablet AI di iFlyek e Baidu.
Dispositivi di questo tipo hanno colmato una lacuna nel mercato educativo cinese, soprattutto per i genitori delle città meno sviluppate, che fanno più fatica ad aiutare i propri figli con i compiti. Eppure, gli esperti del settore non sono così convinti che i tablet AI possano davvero contribuire al miglioramento del rendimento scolastico dei più piccoli. “Molti adolescenti non hanno la concentrazione o l’automotivazione necessarie per sfruttare al massimo” questi dispositivi, secondo quanto affermato da Edward Wang, un ex tutor che ha collaborato con Gankao, una delle società che ha lanciato un tablet di recente. “I nostri dati indicano che la maggior parte delle lezioni video ha un tasso di apertura inferiore al 20% e un tasso di completamento inferiore al 10%”. Eppure, nonostante questo, il mercato cinese continua a popolarsi di dispositivi educativi supportati dall’AI. E non sembra che le aziende vogliano fermare questa tendenza.
Fonte : Wired