Contro le gravidanze adolescenziali in alcuni distretti introdotti controlli ginecologici forzati nelle scuole. Pratiche assurde e umilianti non nuove in un Paese dove le autorità si arrogano il diritto di controllare tutti gli aspetti della vita privata delle persone.
Asgabat (AsiaNews) – Nelle regioni occidentali del Turkmenistan, a cominciare dal velayat (provincia) di Balkan, è stato introdotto per le studentesse delle scuole, a partire dalle medie inferiori fino ai 16 anni, l’obbligo della verifica della verginità, per ottenere una valutazione sulla “purezza morale” ed evitare i casi di gravidanza adolescenziale. Le ragazze che “non passano” l’esame vengono segnalate ai servizi di sicurezza, come racconta un operatore scolastico. Le autorità non chiedono il consenso né alle studentesse, né alle famiglie per gli esami ginecologici, come raccontano ad Azattyk alcune ragazze e alcune mamme.
Secondo l’anonimo operatore, “nelle città di Balkanabad e Turkmenbaši le studentesse delle classi dalla sesta all’undicesima devono tutte andare dal ginecologo, e quelle che hanno già avuto rapporti vengono inserite in una lista speciale presso il ministero degli interni”. Secondo altre fonti dalle strutture scolastiche, la polizia controlla spesso i telefoni cellulari delle ragazze della lista, per raccogliere informazioni sugli eventuali partner sessuali. I rappresentanti della polizia spiegano che “questo è necessario per individuare le responsabilità di coloro che hanno rapporti intimi con le minorenni”.
Dalle strutture governative e regionali non giungono peraltro commenti ufficiali alle cause dell’introduzione dei controlli ginecologici, ma un funzionario di Balkanabad avanza il sospetto che questo sia legato all’aumento delle gravidanze di ragazze adolescenti nella regione negli ultimi mesi. Nella città ci sarebbero stati sei casi simili solo a gennaio, e queste informazioni sarebbero state trasmesse al ministero dell’istruzione, portando alle dimissioni del direttore del provveditorato regionale di Balkan. In seguito a questo, sono stati introdotti gli “esami di moralità” in tutta la regione.
Le verifiche della verginità non sono una novità assoluta in Turkmenistan, dove il governo autoritario spesso si arroga il diritto di controllare tutti gli aspetti della vita privata delle persone. Negli ultimi anni sono stati praticamente messi al bando i saloni di bellezza, che sono scesi in clandestinità in seguito ai divieti di procedure cosmetiche e acconciature dei capelli. Parrucchieri, manicure e cosmetologi ormai lavorano soltanto a casa propria, contando sull’omertà dei propri clienti. In particolare nella capitale Ašgabat sono molto ricercati anche dalle giovanissime gli esperti di tendenze di moda, in grado di applicare le ciglia finte o le unghie artificiali.
I parrucchieri e i saloni rimasti aperti, formalmente si limitano ai tagli regolari dei capelli, e alle semplici procedure di manicure e pedicure, entro i limiti permessi dalle disposizioni statali che non sono mai esplicite o pubblicate, ma sempre trasmesse a voce. Le pratiche ulteriori vengono realizzate a casa o di notte a porte chiuse, assicurandosi di evitare la sorveglianza delle forze dell’ordine. Nelle scuole infatti la polizia e i servizi di sicurezza compiono delle ispezioni improvvise, sia per controllare l’aspetto esteriore delle ragazze, sia accompagnati dai ginecologi.
Si cercano i materiali pornografici sugli smartphone di ragazzi e ragazze, mentre le femmine vengono mandate in fila all’infermeria scolastica per le necessarie verifiche intime. Quando si trovano ragazze non vergini, i loro genitori vengono convocati a scuola ed esposti al pubblico ludibrio. A volte i poliziotti si giustificano con la “lotta alla prostituzione tra gli adolescenti”. Gli attivisti turkmeni per i diritti delle donne, che all’interno del Paese non hanno voce in capitolo, condannano dall’estero queste pratiche come assurde e umilianti, e molti esperti in campo medico notano che tali verifiche non possono veramente determinare la verginità delle ragazze, essendo le parti intime soggette a deterioramento per cause diverse, e non solo per atti sessuali. La moralità delle adolescenti del Turkmenistan, osservano anonimamente alcune mamme locali, “non si preserva col ritorno alla barbarie”.
Foto: Flickr / Matthew Goulding
Fonte : Asia