Ghali: “Non posso dire stop al genocidio? È politica del terrore, non si può avere paura di parlare”

Ghali ha appena risposto alle recentissime accuse dell’ambasciatore israeliano di sfruttare il palco di Sanremo per diffondere odio. Accuse che sono scaturite per il rapper dopo che durante la diretta della finalissima di Sanremo 2024 ha detto:”Stop al genocidio”. Parole che hanno sollevato un polverone facendo arrabbiare l’ambasciata israeliana e portato la Rai anche a eliminare – per poi rimettere – lo spezzone di video con l’appello di Ghali pro Palestina. Oggi, Ghali, ospite a Domenica In da Mara Venier, ha voluto rispondere alle accuse e lo ha fatto senza pensarci due volte. 

Alla domanda fattagli al teatro Ariston, dopo la sua esibizione con il brano Casa mia, Ghali ha ribadito come mai ha detto “stop al genocidio” a Sanremo 2024 e perché lo rifarebbe di nuovo. 

“Non so cosa rispondere. Mi dispiace tanto che l’ambasciatore israeliano abbia risposto in questo modo – ha ammesso Ghali per poi aggiungere -. Io sono un musicista e ho sempre parlato di questo. Sono uno di quelli nati grazie a Internet e da quando sono un ragazzino, da quando avevo 13 anni parlo di quello che sta succedendo e non dal 7 ottobre (data di inizio della guerra Hamas-Israele)”. 

Parole forti quelle di Ghali che ha poi continuato così: “La gente ha sempre più paura e il fatto che l’ambasciatore israeliano dica che io ho strumentalizzato Sanremo per diffondere odio non va bene perché continua la politica del terrore. La gente ha sempre più paura di dire stop al genocidio o di parlare di pace. L’itlaia è un paese che porta avanti valori opposti. Ci sono dei bambini di mezzo, io ero un bamino che sognava e sono arrivato qua. Chissà quanto geni, quanti dottori sono lì in mezzo”. 

Fonte : Today