La noia vince anche nello stile di Sanremo 2024: in un tripudio di look tutti uguali (che non ci fanno divertire)

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Festival di Sanremo 2024
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A Sanremo 2024 vince La Noia, che non è solo il titolo del brano di Angelina Mango, che ha conquistato il primo posto in classifica, ma è anche il fil rouge che ha attraversato l’Ariston accomunando quasi tutti i look di questa 75esima edizione del Festival, quella del commiato di Amadeus.

La serata finale di Sanremo 2024 ha confermato quello che avevamo già visto nelle precedenti puntate dove abbiamo assistito a uno stuolo di look tutti uguali, tutti neri e molto noiosi. Sono mancate, a parte rare eccezioni, quelle performance spettacolari degli anni scorsi, performance in cui gli abiti contribuivano a dare forza e carattere agli artisti sul palco. Con la solita solfa del “vogliamo dare risalto al brano” in molti casi lo stile è passato in secondo piano. E’ vero che la musica è protagonista a Sanremo ma sarebbe ipocrita affermare che la maggior parte del pubblico non sia interessato anche alla performance nel suo complesso. Una buona performance può spingere un brano e una buona performance si costruisce anche con gli abiti giusti e studiando uno styling che possa avere un impatto.

Tutti in nero a Sanremo 2024

Il 2024 è stato l’anno del total black, sarà colpa delle regole del Fantasanremo? Mai prima avevamo assistito a una sfilata di abiti così funerei che a tratti ci hanno fatto rimpiangere le conchiglie di Orietta Berti. Che fine hanno fatto le piume di Achille Lauro, i lunghi mantelli di Blanco e gli abiti couture de La Rappresentante di Lista? Tirando le somme quella del nero risulta una scelta semplice, facile e fin troppo ovvia.

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Loredana Bertè in Valentino

Degno di nota è il percorso di stile scelto da Loredana Berté, regina di questo Festival. Il connubio della sua anima rock, e “Pazza” come il suo brano, con la moda di Valentino ha dato vita a un’immagine inedita e inaspettata. E’ chiaro che nel caso di Berté tanto lo fa il personaggio: la chioma turchina, le borsette e l’amore che il pubblico ha per lei sono tutti elementi che contribuiscono a rendere migliore il risultato finale.

Ghali in Marni

Ghali in Marni

Ghali è un altro degli artisti che mettiamo nei primi posti della classifica di stile del 2024 perché anche lui, insieme alla stylist Ramona Tabita, ha utilizzato il palco per proporre uno stile nuovo e contemporaneo, seguendo il suo viaggio nello spazio con tanto di alieno e scegliendo anche nomi emergenti, come Burc Akyol, oltre a grandi brand come Loewe, Maison Margiela e Marni, che ha firmato il look finale dal mood spaziale.

Mahmood in Valentino custom made

Mahmood in Valentino custom made

Ci è piaciuto il look con tuta gold di Mahmood, una creazione custom di Valentino, un completo in cui un top brutalista in pelle nera, così rigido e strutturato, si scontrava con un sinuoso pantalone coperto di paillettes creando un affascinante contrasto.

Angelina Mango in Etro

Angelina Mango in Etro

Abbiamo apprezzato anche il coraggio di Angelina Mango, il cui styling è firmato da Nick Cerioni, criticata dai più per i look tappezzeria che invece sono stati ben studiati e cuciti addosso a un talento giovane ed esplosivo come il suo. La cantante ha ritirato il premio per la vittoria a Sanremo con un look no pants molto bello. Questo ed altri hanno contribuito a rendere ancora più belle le sue performance e a portare sul palco dell’Ariston una nota di colore e di personalità che in pochi altri abbiamo visto. Interessante anche il viaggio costruito da Dargen D’Amico e dalla sua stylist Rebecca Baglini, insieme a Moschino hanno creato una serie di look custom, ognuno dei quali aveva un messaggio che li legava al brano in gara. Per gusto personale non abbaimo apprezzato il contrasto troppo forte di colore, rosso e nero, nel look di Dargen per la serata finale.

Dargen D’amico in Moschino

Dargen D’amico in Moschino

Pochi in finale hanno chiuso col botto, molti hanno confermato il low profile delle serate precedenti, mentre alcuni che avevano iniziato bene si sono persi sul finale, come Rose Villain, che era stata una di quelle artiste che aveva avuto il coraggio di osare e ci era piaciuta molto. Dall’abito ritagliato a fiori di Marni alle scarpe morso di GCDS, la cantante aveva saputo costruire, con la stylist Rujana Cantoni, per il palco di Sanremo un guardaroba d’impatto. In finale però sceglie la strada semplice del solito abito da sera, che un pochino ci delude. Lo stesso vale per Emma Marrone che chiude con un look banale, anche il suo total black, per fortuna aveva le scarpe rosse.

Emma in Ferrari

Emma in Ferrari

Tutto il resto è pura noia, tra vecchie glorie come i Ricchi e Poveri, trasformati in delle macchiette sul palco con fiocchi, piume e paillettes, e giovani talenti che avevano promesso scintille, come Il Volo e Sangiovanni, ma che sul palco non hanno fatto il botto. Ci sono poi stati i look con felpa e tutti uguali di Gazelle, che va bene essere indie ma un pochino per Sanremo si poteva sforzare.

Sangiovanni in GCDS

Sangiovanni in GCDS

Ci siamo già dimenticati come erano vestiti Nek e Renga, Maninni e Stash dei Kolors. Alessandra Amoroso aveva la possibilità di colpire sul palco ma ha voluto non rischiare scegliendo tutti abiti da sera, senza dubbio eleganti, certamente sensuali, ma che non lasciano il segno.

Alessandra Amoroso in Roberto Cavalli

Alessandra Amoroso in Roberto Cavalli

Infine quest’anno alcuni artisti, come Irama e Alfa, hanno scelto la politica del no brand, giustificandola con il desiderio di voler portare solo la musica sul palco. Il risultato finale sono una serie di completi tutti uguali, in pelle black per il primo e con cuoricino oro per il secondo. Il contro altare è quello di personaggi che pensano più al marchio da portare sul palco che a un percorso di stile significante e significativo che possa durare nel tempo ed essere ricordato. Che abbia un messaggio, che sia rivoluzionario. Quello che sappiamo per certo è che gli abiti di Sanremo 2024, a parte rare eccezioni, li dimenticheremo in men che non si dica.

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Laureato in Comunicazione, durante gli anni universitari collabora con importanti società di Organizzazione Eventi artistico-culturali. Dopo la specializzazione in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale cura e coordina, per alcune associazioni a carattere nazionale, la gestione di saloni espositivi e mostre d’arte. La passione per il Cinema lo spinge ad entrare a far parte del team di festival cinematografici di grande rilievo. Successivamente il grande interesse e la profonda curiosità per la Moda lo inducono a frequentare un corso di specializzazione in Fashion Trend Research e a stabilirsi a Milano per intraprendere la professione di fashion editor per Fanpage.it.

Fonte : Fanpage